La crisi del petrolio sta determinando profondi cambiamenti nel bilancio delle famiglie italiane con la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica che assorbe in media ben il 19,3 per cento e supera quella per gli alimentari e le bevande che sono fermi al 18,8 per cento della spesa complessiva delle famiglie italiane. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat a commento dei dati del bollettino economico di Bankitalia secondo il quale "l'accelerazione dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari grava maggiormente sul potere d'acquisto delle famiglie con livelli di spesa più bassi, per le quali questi prodotti rappresentano una quota superiore al 40 per cento dei consumi complessivi".
Si tratta in realtà - sottolinea la Coldiretti - di due voci di spesa strettamente connesse in un Paese come l'Italia dove l`86 per cento dei trasporti commerciali avviene su gomma. L'aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti alimentari.
A subire gli effetti del caro benzina sono infatti gli alimentari con ogni pasto che - precisa la Coldiretti - percorre in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. L'aumento del costo dei carburanti tende quindi a determinare un effetto valanga sulla spesa anche per la crescente dipendenza dall'Italia per l'alimentazione dall'estero da dove arrivano prodotti che devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere in tavola. Nel 2010 è infatti salito del 52 per cento il deficit commerciale dell'Italia nell'agroalimentare che raggiunge il valore di 8,554 miliardi di euro, secondo una analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero nel 2010.
Una situazione che ha effetti economici, ma anche ambientali e che dimostra l'importanza di investire nell'agricoltura nazionale e i suoi prodotti con il progetto per una filiera agricola tutta italiana messo a punto dalla Coldiretti con l'obiettivo di arrivare ad offrire in Italia e all'estero prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo attraverso la rete di Consorzi Agrari, delle cooperative e delle imprese agricole.