Le Acli esprimono il proprio «
sconcerto» e il «
dolore» per l'uccisione dell'attivista italiano
Vittorio Arrigoni, rapito da un gruppo ultra-estremista salafita nella Striscia di Gaza, in
Palestina.
«Ancora una volta violenza e fanatismo si accaniscono su chi porta vanti le ragioni della pace e della convivenza», afferma
Paola Villa, presidente di
Ipsia, la ong delle Acli. «Profondo è il nostro sconcerto e il dolore per l'uccisione di un giovane che
con la sua tensione ideale e il suo spendersi per i più deboli ha portato alto il nome dell'Italia. La presenza dei volontari nel mondo ha un grande valore. Il volontariato e la cooperazione internazionale costruiscono relazioni, affiancano le popolazioni e presidiano territori spesso abbandonati o dimenticati».
Fino allo scorso anno in Palestina c'erano anche i volontari di Ipsia, «ma quest'anno siamo stati costretti a rinunciare - spiega Paola Villa - perché non c'erano sufficienti condizioni di sicurezza. Il volontariato purtroppo non può supplire ai compiti della politica e della diplomazia, che oggi debbono fare urgentemente un passo avanti, debbono riprendere in mano la situazione prima che tornino a prevalere le ragioni delle armi e della guerra».
In favore dei giovani palestinesi le Acli hanno inaugurato a Betlemme lo scorso 1° maggio un
Centro di formazione professionale, presso la Casa della Pace.
A marzo sono partiti i corsi di perfezionamento per la lavorazione della madreperla, in collaborazione con gli artigiani locali. Il prossimo 1° maggio sarà celebrata nel Centro la Festa dei lavoratori e contemporaneamente, con i giovani palestinesi, la beatificazione di Giovanni Paolo II. «Attraverso il lavoro - ha affermato il presidente le Acli
Andrea Olivero - si promuovere la pace e la dignità delle persone.