L'aumento dei prezzi delle materie prime come il mais che ha raggiunto quotazioni da record addirittura superiori a quelle del grano, come mai era avvenuto prima, mette a rischio anche l'attività di allevamento in Italia dove è sempre piu' costoso riempiere la mangiatoia di mucche e maiali per la produzione di latte e carne, per effetto dell'aumento del costo dei mangimi che è stato del 19 per cento. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'allarme del presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, secondo il quale i prezzi degli alimentari sono il maggiore rischio per i poveri nel mondo, aumentando il numero di coloro che vivono in estrema poverta', salito di 44 milioni di persone dallo scorso giugno.
A far schizzare le quotazioni del mais è certamente l'aumento della domanda per la produzione di bioetanolo e il maggior consumo di carne nei paesi emergenti come la Cina che fa crescere il consumo di mangimi a base di mais ma soprattutto - sostiene la Coldiretti - l'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre piu' fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l'oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Manovre finanziarie sul cibo che stanno "giocando" senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l'allevamento in molti Paesi.
Il risultato piu' immediato in Italia è l'aumento record del 19 per cento per i prezzi dei mangimi che fanno segnare rincari quasi dieci volte superiori a quelli degli alimentari necessari per apparecchiare la tavola degli uomini, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea a febbraio 2010. Un onere che - sostiene la Coldiretti - si aggiunge alle difficoltà determinate negli allevamenti italiani dagli effetti insostenibili della direttiva nitrati, dai tagli all'assistenza tecnica degli allevamenti per la riduzione dei trasferimenti pubblici alle associazioni allevatori e dal furto di valore e immagine che subisce la produzione Made in Italy a causa delle distorsioni lungo la filiera e delle importazioni di prodotti dall'estero spacciati come nazionali. A rischio c'è l'intero sistema degli allevamenti italiani a sostegno del quale la Coldiretti è impegnata nella "vertenza zootecnia".