Per la prima volta dopo settimane l'UNICEF ha potuto distribuire aiuti umanitari ad Abidjan, capitale della Costa d'Avorio in preda a un conflitto tra sostenitori dell'ex presidente Laurent Gbagbo e quelli del candidato vittorioso alle elezioni, Alassane Ouattara.
Gli aiuti includono medicine, alimenti, saponi e coperte. L'UNICEF sta organizzando anche un primo ponte aereo con 32 tonnellate di aiuti umanitari, che giungerà nella capitale ivoriana nei prossimi giorni.
«Sebbene persista un certo livello di insicurezza ad Abidjan, siamo fiduciosi di poter continuare le nostre operazioni umanitarie nella capitale e ovunque sia necessario nel paese. La nostra assoluta priorità è ristabilire la fornitura di acqua potabile e distribuire kit sanitari di pronto soccorso. Intendiamo riprendere le campagne di vaccinazione di emergenza per prevenire focolai di malattie soprattutto tra i bambini, che sono i soggetti più vulnerabili» spiega Hervé Ludovic de Lys, rappresentante UNICEF in Costa d'Avorio.
«Abbiamo in programma di ampliare le nostre operazioni in Costa D'Avorio, insieme ai nostri partner umanitari e al Governo ivoriano, per soccorrere coloro che necessitano di aiuti salva-vita. Ma questo non sarà possibile senza adeguate risorse finanziarie e per il momento siamo seriamente sotto-finanziati», prosegue de Lys.
Dall'Italia fondi per la nutrizione
«Quale prima risposta a questo appello» dichiara oggi il Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora «il Comitato Italiano per l'UNICEF ha già inviato un contributo di 700.000 euro per la nutrizione dei bambini, che copre oltre il 10% dei finanziamenti necessari per i programmi d'urgenza in questo settore.»
«In collaborazione con le Organizzazioni non governative (ONG) internazionali, il Programma Alimentare Mondiale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il locale Ministero della Sanità, l'UNICEF curerà 50.000 bambini affetti da malnutrizione acuta grave. Verranno inoltre attuati interventi su vasta scala di prevenzione della malnutrizione e condotte campagne mirate di integrazione alimentare.»
L'UNICEF sta prestando aiuto ai bambini che hanno assistito alle violenze o che hanno visto familiari venire uccisi o feriti.
Si tratta di bambini che hanno bisogno di cure particolari, adesso e in futuro. Non appena le condizioni lo permetteranno, l'UNICEF opererà per il ritorno a scuola dei bambini. È stata già predisposta la distribuzione di kit scolastici per oltre 600 scuole in tutto il paese.
Oltre al problema dell'acqua potabile (numerose città sono a corto di rifornimenti idrici), c'è grande preoccupazione per le possibili epidemie di colera e morbillo e per la scarsità di farmaci di base; nel Nord del paese, le scorte sono sufficienti appena per 2-4 settimane.
L'UNICEF ha lanciato un appello per 32 milioni di dollari, dei quali finora sono stati finanziati soltanto 5,3 milioni.
Occorre con urgenza trovare i fondi necessari per rispondere alle esigenze più pressanti: scuola, acqua e igiene, salute, nutrizione, protezione dei bambini dai rischi e dalle conseguenze del conflitto