Come Cernobyl. Forse anche di più. Sono gli stessi tecnici della Tepco, la società che gestisce la centrale a definire il livello dell'incidente all'impianto nucleare di Fukushima come gravissimo e preoccupante. Tanto quanto quello avvenuto in Ucraina nel 1986, responsabile di una contaminazione ambientale e alimentare che ancora oggi causa patologie pesanti soprattutto a carico dei bambini.
"Ora nessuno potrà cercare di sminuire la gravità di quanto è accaduto e la pericolosità di una tecnologia evidentemente ingovernabile - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Questa tragedia deve essere un monito, o meglio, una pietra tombale per qualsivoglia progetto di sviluppo energetico legato all'atomo. Basta tragedie infinite. Il governo italiano abbandoni definitivamente l'idea di riportare il nucleare in Italia e investa concretamente e seriamente nelle rinnovabili per assicurare al Paese efficienza energetica, sicurezza e sviluppo occupazionale".