«Prego per le vittime e sono vicino a tutti coloro che stanno soffrendo. La violenza e l'odio sono sempre una sconfitta! Per questo rivolgo un nuovo e accorato appello a tutte le parti in causa, affinché si avvii l'opera di pacificazione e di dialogo e si evitino ulteriori spargimenti di sangue». Così Benedetto XVI riferendosi alle popolazioni della Costa d'Avorio e della Libia durante l'udienza generale del 6 aprile 2011.
Si è infatti acuita la crisi umanitaria in Costa d'Avorio, iniziata dopo le elezioni politiche del 28 novembre 2010, il cui risultato rimane conteso tra il presidente uscente Laurent Gbagbo e il neo-eletto Alassane Ouattara. Scontri e violenze sono stati registrati in tutto il paese, provocando migliaia di vittime, almeno 300.000 sfollati interni, 100.000 profughi in Liberia e Guinea e altri 2.000 in Ghana. Gli scontri sono al momento particolarmente cruenti nella città di Abidjan ma non solo. Nei giorni scorsi la Caritas Costa d'Avorio ha denunciato l'uccisione o la scomparsa di almeno 1.000 persone nel villaggio di Duekoué.
La Chiesa ivoriana si è subito mobilitata per soccorrere le popolazioni sfollate. Circa 45.000 cittadini si sono rifugiati in Chiese, cattedrali e parrocchie di tutto il paese dove vengono assistite con generi di prima necessità. Anche padre Richard Kissi, direttore della Caritas Diocesana di Abidjan, rapito da un comando armato il 29 marzo e subito rilasciato ospitava nella sua parrocchia vari profughi, distribuendo cibo e beni di prima necessità.
La Caritas Costa d'Avorio in collaborazione con le rete internazionale ha lanciato un appello per un piano di intervento di circa 1 milione di euro per aiuti immediati per tre mesi a 23.000 sfollati e 3.000 persone appartenenti alle famiglie che li ospitano alla frontiera con Liberia e Guinea, a Abidjan e Agboville.
Interventi Caritas in favore dei profughi sono in atto anche In
Liberia, In
Guinea, in
Ghana, dove la situazione continua a peggiorare.
Caritas Italiana - che da anni sostiene Caritas Costa d'Avorio in vari ambiti - ha risposto all'appello di emergenza di Caritas Costa d'Avorio mettendo a disposizione un primo contributo e segue costantemente l'evolversi della situazione.