Il 25, 26 e 27 marzo si è svolta a Milano l'ottava edizione di Fa' la cosa giusta, la fiera nazionale dei consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Una manifestazione in continua crescita sia per quanto riguarda il numero degli espositori (oltre 600) sia per quanto riguarda il numero di visitatori (oltre 70.000) a testimonianza che si sta diffondendo una voglia di cambiare e che la gente è sempre più attenta a come vive, a cosa acquista, a cosa mangia, a cosa indossa...
Anche Caritas Ambrosiana era presente con uno stand un po' fuori dal convenzionale. Abbandonato lo stile del classico banchetto con depliant e poster, anche quest'anno abbiamo deciso di costruire una comunicazione più d'impatto. Grazie al prezioso lavoro di tanti volontari, abbiamo costruito un piccolo assaggio di baraccopoli, uno slum in miniatura. Sono tante le licenze poetiche che abbiamo dovuto prendere a prestito perché, all'interno di una fiera, potevamo solamente dare un'idea di cosa fosse uno slum.
Ma per tanta gente che non si era mai fermata a pensare alle condizioni abitative di tante persone che hanno in una baracca la loro casa, è stata un'occasione di riflessione importante. Abbiamo costruito un percorso che comprendeva la possibilità di guardare delle foto di grandi dimensioni di slum asiatici, vedere delle ricostruzioni di baracche in stile africano e centro americano, leggere alcune informazioni sugli slum.
Durante il percorso i visitatori si sono trovati a calpestare delle immagini di volti di persone, inizialmente sfocate, successivamente sempre più a fuoco a testimonianza del fatto che ognuno di noi, anche non volendo, con il proprio stile di vita occidentale, contribuisce in piccola parte alla continua crescita degli slum: luoghi in cui la dignità umana è calpestata. Non voleva essere un modo per colpevolizzare il nostro modo di vivere, ma uno spunto di riflessione. Presto saremo 7 miliardi di persone su questo pianeta. Un miliardo di persone vivranno in baraccopoli. Una realtà che non si può accettare in silenzio.
Per rendere interattivo il percorso abbiamo chiesto ai visitatori di metterci la faccia per la nuova locandina dell'installazione, chi voleva poteva farsi fotografare nello slum e ritrovarsi nelle prossime settimane nella nuova locandina che prepareremo.
Per comunicare alcuni dati sugli slum abbiamo attrezzato l'ultima sezione del nostro stand con uno schermo in cui si potevano vedere due video, in cui si poteva compilare un breve quiz di cultura generale ed esprimere un parere sullo percorso fatto. In uscita, per le persone che avevano intenzione di capirne di più sugli slum, era disponibile un dossier di approfondimento.
Lo sforzo collettivo di Caritas Ambrosiana è stato premiato, sono stati quasi 5.400 le persone che hanno attraversato lo slum