Dopo il "popolo dei beni comuni", che sabato scorso a Roma contava quasi 300 mila persone, oggi è la volta del "popolo della Pace", che riunito nel Comitato 2 aprile torna a farsi sentire con una mobilitazione pubblica alla quale hanno già aderito numerose realtà della società civile e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. La manifestazione principale che partirà da piazza Navona alle 15.00 vuole riproporre al Governo italiano e al comando Natoa capo delle operazioni militari in Libia, la celebre domanda contenuta nel manifesto di Russell-Einstein del 1955: Questa é dunque la domanda che vi poniamo, chiara, terribile, alla quale non ci si può sottrarre: dobbiamo porre fine alla razza umana o deve l'umanità rinunciare alla guerra?

Certo il celebre gruppo di scienziati che firmava il Manifesto provava allora a scongiurare il pericolo di una guerra atomica insito nella Guerra fredda, ma l'interrogativo rimane più che legittimo visto che "Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra" ricordaEmergency, una delle realtà promotrici dell'appello. "Gheddafi ha scelto la guerra contro i propri cittadini e i migranti che attraversano la Libia e il nostro Paese ha scelto la guerra contro Gheddafi che ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria. In realtà nessuna guerra può essere umanitaria. Per questo "Chiediamo con questa manifestazione che tacciano le armi e che si riprenda il dialogo, anche attraverso l'invio degli ispettori delle Nazioni Unite e di osservatori della comunità internazionale e chiediamo l'apertura immediata di un corridoio umanitario per portare assistenza alla popolazione libica".

All'appello dell'associazione fondata da Gino Strada fa eco Fabio Lotti della Tavola della pace che da giorni ha invita la politica e la società civile a riflettere sull'escalation militare: "Una cosa è la Risoluzione dell'Onu, un'altra è la sua applicazione. Una cosa è difendere i diritti umani. Un'altra è scatenare una guerra". Per questo "di fronte alle drammatiche notizie che giungono dalla Libia e da numerosi altri Paesi arabi dove le repressioni delle manifestazioni popolari sono diventate particolarmente violente e sanguinose occorre chiedere un immediato cessate il fuoco".

Oltre ad aderire alla mobilitazione romana la Tavola della pace lancia per oggi pomeriggio a Perugia un flash mob per la pace. L'iniziativa, che partirà alle 16.30 da piazza della Repubblica, è parte della giornata di mobilitazione nazionale che vede l'organizzazione di numerose altre manifestazioni in molte città italiane. "Fermiamo la guerra, la violenza e la repressione - si legge nell'appello della Tavola della Pace - Difendiamo i diritti umani, contro tutti i dittatori e i loro regimi. No al cinismo e all'indifferenza. Basta con il commercio delle armi" (e il suo opportunismo).

La solidarietà con i giovani e i popoli in lotta per la libertà e il cessate il fuoco immediato, oltre che la richiesta di protezione, accoglienza e asilo per i profughi e gli sfollati, è stato chiesto anche dall'Arci che aderendo all'iniziativa ricorda come "questo 2 aprile 2011 sarà una grande giornata di mobilitazione e partecipazione. A partire da oggi ci impegnamo a dar vita ad un percorso diffuso sul territorio di mobilitazioni, iniziative, informazione, assemblee, incontri e solidarietà con i movimenti dei paesi arabi".

E così se ieri si è manifestato all'Aquila, oggi oltre a Roma, in piazza ci saranno Aviano, Manduria, Ventimiglia, Milano, Genova, Firenze, Vicenza e altre 35 città. Il 3 sarà la volta di Sigonella e Mineo, sempre grazie alla rete di organizzazioni, associazioni, movimenti, sindacati e partiti che hanno risposto all'appello del coordinamento, convinte nella possibilità di un'alternativa: "Invece delle bombe: la politica. Invece della dittatura: la democrazia. Invece degli affari: i diritti umani. Invece della violenza: la nonviolenza. Invece della propaganda: l'informazione. Invece dell'indifferenza: la partecipazione. Invece dei respingimenti: l'accoglienza. Invece del petrolio: le energie rinnovabili".

Nella speranza di un'immediata soluzione pacifica al conflitto il prossimo appuntamento - ricorda il Movimento non violento - sarà il 25 settembre alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza fra i popoli. Un altro piccolo passo che ciascuno può fare contro la guerra e per la nonviolenza perché - conclude Emergency - nessuna guerra è inevitabile. Le guerre appaiono a un certo punto inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle. Appaiono inevitabili a chi per anni ha ignorato le violazioni dei diritti, a chi si è arricchito sul traffico di armi, a chi ha negato la dignità dei popoli e la giustizia sociale. Appaiono inevitabili a chi le guerre le ha preparate".

Senza voler essere troppo banali, si potrebbe suggerire che la soluzione alla domanda posta dal Manifesto di Russell-Einstein per il "popolo della pace" sta nello stesso Manifesto che si chiude con la celebre frase Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordatevi della vostra umanità, e dimenticate il resto.


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