«Celebrare il volontariato come momento di condivisione di un modello di società più equa. Essere Unicef significa testimoniare la volontà di cambiamento». Questo il senso del secondo Meeting nazionale dei Volontari dell'UNICEF Italia nelle parole del suo presidente, Vincenzo Spadafora.
L'evento che l'UNICEF Italia dedica ai suoi volontari provenienti da tutto lo stivale si apre con un video che mostra i volti dei bambini di tutto il mondo, cui fa da colonna sonora la canzone di Zucchero God bless the child.
La cornice è il complesso di Firenze Fiera, tra la Fortezza da Basso e il Palazzo dei Congressi. A presentare la serata d'inaugurazione è la giornalista Giovanna Zucconi.
Guarda la galleria fotografica della cerimonia inaugurale
Oltre a tutti i presenti - "Siamo arrivati a 2.800 iscritti!" annuncia Spadafora - in veste di volontari d'eccezione intervengono gli ambasciatori Lino Banfi e Roberto Bolle.
Raccontano le emozioni vissute nelle loro missioni sul campo con l'UNICEF per testimoniare l'impegno dell'organizzazione sul campo.
Dei suoi viaggi in Eritrea e Angola Banfi, da 10 anni ambasciatore UNICEF, racconta di come riusciva a far sorridere i bambini andando al di là delle differenze linguistiche e culturali, parlando il "linguaggio del cuore".
A sua volta Bolle, con l'UNICEF dal 1999 - allorché aveva soltanto 24 anni - racconta l'esperienza scioccante vissuta in Sud Sudan parlando con un bambino-soldato che era arruolato nel LRA [il Lord's Resistance Army, famigerata milizia arruolatrice di minori], poi riuscito a fuggire dopo anni in cui era stato costretto a imbracciare un'arma e a combattere una guerra di cui non conosceva neanche il motivo.
Rimanendo in tema di personaggi famosi che hanno concesso il loro prezioso contributo alla causa dei bambini, Giovanna Zucconi ricorda la prima grande appassionata Goodwill Ambassador dell'UNICEF, Audrey Hepburn e accoglie sul palco il figlio Sean Ferrer Hepburn, insieme a Desirée Colapietro Petrini, giornalista cinematografica, insieme a lui testimonial UNICEF per "Amici di Audrey", il club di top donors italiano.
Sean Hepburn racconta di sua madre come volontaria e del suo impegno accanto all'UNICEF: lo considerava il suo secondo mestiere. Si sentiva impegnata per "un giardino migliore" in cui vivere e raccomandava: "non parlate di Terzo mondo, viviamo tutti in un unico mondo!".
«L'impegno per UNICEF è il più bel regalo che mia madre mi ha lasciato. Anche io sono volontario UNICEF, da vent'anni.»
Non manca lo spazio a un importante sostenitore dell'UNICEF. Per ricordare che una grande organizzazione si avvale del prezioso sostegno di grandi partner. Fa il suo ingresso sul palco il Presidente e Amministratore Delegato della Ferrarelle, Carlo Pontecorvo.
Il top manager racconta l'impegno di Ferrarelle, che data dal 2007, per sostenere i progetti per garantire acqua ai bambini. Dapprima in Eritrea con l'iniziativa "Acqua nelle scuole" a beneficio di 13.000 bambini e ora in Ciad a favore dei bambini e le famiglie costrette al nomadismo per arrivare alle fonti in un paese che si trova al sestultimo posto per accesso all'acqua.
Prima di dare l'appuntamento alla sfilata delle Pigotte prevista per la serata, Giovanna Zucconi invita sul palco Betty Williams, premio Nobel per la pace nel 1976 per la sua mobilitazione pacifista nell'Irlanda del Nord sconvolta dalla guerra.
Emozione nel pubblico per il suo impegno che continua, ora anche in Italia, dove ha consacrato la prima "città della pace per i bambini": Scanzano Jonico, in Basilicata. E annuncia: la prossima sarà in Ghana.
Il presidente Spadafora ricorda l'appuntamento forse più importante del Meeting, quello di domani per approfondire l'attuale situazione in Libia e nei paesi dell'area con una sessione interamente dedicata alle prospettive delle nuove generazioni che vivono nei paesi del Medio Oriente e Nord Africa