Stime recenti valutano in 17 milioni i bambini in stato di povertà in Europa, con l'Italia al secondo posto per minori poveri. Secondo l'Unicef il 16,3% dei bambini nel nostro paese vive al di sotto della soglia nazionale della povertà. Una fascia di bambini e ragazzi particolarmente vulnerabile è quella dei minori migranti che rischiano di cadere vittime di sfruttamento sia sessuale che lavorativo e di devianza: sono quasi 6.500 i minori stranieri non accompagnati in Italia.
"La diffusione della prostituzione minorile, a volte collegata alla tratta dei minori, è una delle facce della scarsa tutela e solitudine dei minori stranieri, benché il fenomeno coinvolga anche molti minori italiani" - ha fatto notare Arianna Saulini, coordinatrice del Gruppo di Lavoro del Rapporto."All'interno del fenomeno della prostituzione merita una particolare attenzione quella maschile straniera tanto poco conosciuta quanto diffusa. E' importante sapere, per esempio che tra i minori che si prostituiscono molti sono rumeni rom, una minoranza etnica particolarmente vulnerabile. Per questi ragazzi, spesso, la decisione di prostituirsi non è frutto della coercizione anche se resta elevato il rischio e anche i casi di sfruttamento, così come è ricorrente il coinvolgimento di questi minori in attività illegali".
La prostituzione minorile italiana invece "riguarda, per lo più, bambini e ragazzi italiani che, a causa di condizioni socio-economiche disagiate, trovano, in modo coatto o autonomo, nella prostituzione, spesso in casa, a volte anche in strada, un importante supporto economico per sé o per il proprio nucleo familiare, si legge nel Rapporto del Gruppo di Lavoro. Oppure rappresenta un mezzo per procurarsi sostanze psicotrope o una fonte di denaro per soddisfare bisogni non primari.
Ma mancano i dati ufficiali sul numero dei minori che si prostituiscono, sulle vittime di tratta, dei bambini che subiscono violenza e abuso, dei minori negli istituti o appartenenti a minoranze etniche. "E' inaudito che su alcune questioni molto serie relative alle condizioni dell'infanzia in Italia, manchino da anni dati ufficiali", sottolinea ancora Arianna Saulini. "Ad oggi non conosciamo il numero di bambini e bambine che vivono fuori della famiglia", elenca, "non sono state istituite anagrafi regionali sul numero di minori in strutture residenziali come istituti e case-famiglia e non è operativa la banca dati dei minori dichiarati adottabili e degli aspiranti genitori adottivi. Mancano dati ufficiali sui minori Rom", prosegue. "Non è possibile stimare il numero di minori vittime di tratta dato che gli unici dati disponibili sono quelli relativi al rilascio dei permessi di soggiorno per protezione sociale e ancora incomplete sono le statistiche sull'abuso a danno di minori".
Alla luce di ciò il Rapporto del Gruppo di Lavoro offre tutta una serie di raccomandazioni e indicazioni su cosa fare. Per esempio, chiede al nuovo Governo di provvedere quanto prima all'istituzione del Garante nazionale indipendente per l'infanzia; di rafforzare e implementare il meccanismo per la raccolta e l'analisi dei dati disaggregati sui minori; di provvedere all'adeguata accoglienza dei minori stranieri in Italia regolamentando la materia relativa al rilascio del permesso di soggiorno, al diritto al lavoro, al diritto alla protezione all'arrivo in frontiera. Auspica che sia finalmente approvata una legge sul diritto all'asilo e che, grazie all'azione congiunta di istituzioni e ong di settore, si avviino misure per il supporto ai minori vittime di tratta e di varie forme di sfruttamento, da quello sessuale, a quello lavorativo. "Come Gruppo di Lavoro" - ha concluso Arianna Saulini, "continueremo nella nostra attività di monitoraggio e di attenta osservazione di quanto il nostro paese sta facendo e farà per tutelare i diritti dei bambini presenti in Italia". [GB]