A LIVELLO NAZIONALE
Caritas Italiana è in costante contatto con il parroco di Lampedusa, l'arcivescovo e la Caritas diocesana di Agrigento, la Delegazione regionale delle Caritas della Sicilia. In particolare Caritas Italiana ha promosso le seguenti iniziative:
- monitoraggio dell'evolversi della situazione a Lampedusa. È stata subito organizzata una missione in loco per seguire le operazioni di accoglienza e trasferimento dei migranti;
- sostegno ad un progetto di animazione nel centro di primo soccorso e accoglienza sito nel comune di Pozzallo, diocesi di Noto, dove erano ospiti anche alcuni minori, egiziani e tunisini, poi trasferiti in adeguati centri di accoglienza;
- partecipazione insieme all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e all'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) a un tavolo tecnico promosso dal Ministero dell'Interno per definire congiuntamente un piano di accoglienza straordinaria;
- disponibilità ad una presenza all'interno del Centro di Mineo per attività di ascolto, tutela, accompagnamento ed orientamento dei migranti ed eventuali richiedenti asilo,in tempi e modi da concordare;
- sostegno economico alla Caritas di Agrigento per:
1. attivazione di un presidio fisso a Lampedusa volto alla promozione di servizi di bassa soglia per i cittadini stranieri giunti via mare e per attività di animazione attraverso un coinvolgimento attivo della popolazione locale;
2. distribuzione di vestiario, predisposizione di docce e distribuzione di beni di conforto destinati soprattutto a chi è costretto a vivere all'aperto;
- promozione, attraverso le Caritas diocesane, di un censimento delle strutture potenzialmente disponibili per far fronte all'afflusso straordinario di migranti. Ad oggi sono stati individuati quasi 2.500 posti in 93 diocesi;
- sta infine verificando, su richiesta dell'arcivescovo di Agrigento, S.E. Mons. Francesco Montenegro - che ha lanciato un
appello(pdf) e scritto una
lettera(pdf) al presidente della Repubblica - la possibilità di inviare altri operatori a Lampedusa per sostenere gli sforzi del parroco e della comunità locale e far fronte al congestionamento dell'isola.
NEI PAESI DEL NORD AFRICA
La Chiesa resta attiva in tutta la Libia e i religiosi italiani sono accanto alla popolazione locale.
- A Bengasi ad esempio le suore italiane sono 14 in 4 comunità e continuano a lavorare negli ospedali pubblici e nelle istituzioni per disabili dove erano impegnate e apprezzate anche prima, e dove alloggiano. Anche il vescovo, Mons. Magro, ha trovato alloggio in un ospedale;
- Caritas Tunisia ha installato un posto di accoglienza sul confine, in collaborazione con altre Caritas nazionali e in particolare con il sostegno di operatori di Caritas Libano che parlano arabo. Svolgono attività di informazione, cura e smistamento dei casi più vulnerabili, oltre che di accoglienza fraterna, nella consapevolezza che si tratta di persone traumatizzate, non solo bisognose di viveri e sicurezza;
- sul confine egiziano, un altro staff Caritas aiuta anche nella distribuzione di viveri;
- è giunto al confine tunisino anche un gruppo di operatori di Caritas Bangladesh per assistere le migliaia di profughi di origine bengalese in attesa di rimpatrio;
- inoltre nel Niger uno staff Caritas si è attivato per facilitare il rientro a oltre tremila immigrati che sono riusciti ad attraversare il deserto del Sahara.
Nello specifico, Caritas Italiana:
- ha lanciato un appello per una raccolta di fondi;
- sostiene le attività di assistenza della Chiesa in Libia, in particolare a favore degli immigrati ed è in contatto quotidiano con Mons. Martinelli, Vescovo di Tripoli. Nonostante l'attuale difficoltà nei collegamenti è riuscita a far giungere un primo contributo per aiuti di emergenza;
- resta in costante contatto con le Caritas degli altri Paesi coinvolti in questi eventi;
- partecipa al Policy and Legal Task Team, un gruppo di lavoro internazionale per supportare coloro che operano al confine libico-tunisino e libico-egiziano. Sono membri di questo task team anche la Caritas Svezia, Niger, Libano, Senegal, Sri Lanka, il delegato di Caritas Internationalis presso le Nazioni Unite.