Dare una seconda vita agli oggetti che non servono più é spesso possibile. In un mondo in cui la produzione della merce è apparentemente inarrestabile, nascono nuovi valori e intenti per ridurre il problema dei rifiuti e allo stesso tempo far circolare più a lungo i beni di consumo. Attorno al riutilizzo si muove un mondo vastissimo, fatto di organizzazioni e persone che di questa attivitá fanno un mestiere, un mezzo di sussistenza o scambio senza essere ancora soggette ad una legislazione chiara da parte dello stato italiano.
Grazie agli Stati Generali Dell'Usato, per la prima volta, tutti gli operatori del Settore dell'Usato italiano si siederanno attorno a un unico tavolo, con l'obiettivo di scambiare esperienze, trovare posizioni comuni e proporre unitariamente politiche istituzionali a favore del riutilizzo dei beni.
A promuovere l'evento é la Rete Nazionale degli Operatori dell'Usato, nata l'anno scorso da cinque realtà (Associazione Bidonville, Operatori di Porta Portese, Vivibalon, Bazar Project, Rete di Sostegno ai Mercatini Rom e Occhio del Riciclone) e che oggi ha esteso la sua base e rappresenta oltre 4.000 operatori dei mercatini storici e delle pulci, delle strade e delle fiere.
Gli Stati Generali Dell'Usato sarà un evento storico per il settore ed un momento indispensabile di confronto tra tutti i partecipanti, provenienti anche dal mondo della solidarietà, della cooperazione sociale, dell'ambiente e delle istituzioni locali e nazionali.
Per la prima volta tutte le anime del settore, dagli organizzatori di mercati e delle fiere dell'usato agli operatori ambulanti, dalle botteghe di rigatteria ai negozi in conto terzi si incontreranno durante gli Stati Generali per mettere a fuoco punti critici e ostacoli che pongono freno alla piena espansione del settore e valutare opportunità e possibili strategie di riqualificazione.
Gli Stati Generali dell'Usato sono organizzati a Torino, grazie al contributo sul territorio delle due Associazioni locali aderenti alla Rete ONU: l'Associazione ViviBalon, che gestisce ormai da anni il Balon, "mercato delle pulci" storico di Torino, e l'Associazione Bazar Project, che si occupa dallo scorso anno dell'area di libero scambio della domenica in Piazza della Repubblica.
Durante l'evento saranno presentate e discusse proposte per l'emersione del settore e per l'incremento del riutilizzo a beneficio dell'ambiente, dell'occupazione e dello sviluppo locale.
L'appuntamento sarà così il primo atto di un processo di ricomposizione di un settore caratterizzato dall'estrema informalità e polverizzato in mille battaglie locali per la difesa della propria attività lavorativa e per il riconoscimento del suo contributo all'interno della gestione dei rifiuti.
L'iniziativa si articolerà in tre parti:
un primo momento sarà dedicato al confronto tra le diverse realtà che animano i mercati storici e delle pulci, delle strade e delle fiere principali in Italia, con l'obiettivo di indicare le possibili direzioni di riqualificazione e sviluppo dei mercati, in un ottica di rafforzamento della consapevolezza del forte legame esistente tra attività economica orientata al riutilizzo e tutela dell'ambiente
un secondo momento si avvarrà degli interventi di istituzioni nazionali e locali, tecnici specializzati, associazioni ambientaliste specializzate in prevenzione dei rifiuti e riutilizzo
infine, ci sará un'Assemblea Plenaria del Settore dell'Usato che costituirá base di confronto per tutte le realtà economiche, associative e di solidarietà che fanno del riutilizzo la propria vocazione specifica.
Il Focus Group sull'Educazione al Riutilizzo sarà, invece, occasione per individuare le esigenze comuni di tutti coloro che lavorano in quest'ambito per sviluppare posizioni unitarie in grado di orientare virtuosamente le politiche pubbliche di settore.
Durante lo svolgimento del meeting saranno allestite mostre fotografiche ed esposizioni di pezzi d'arte e di artigianato realizzati con materiali di scarto, e verranno presentati due libri sul tema.
Il mercato dell'usato ha un forte valore ambientale, ma anche culturale e sociale. L'usato è infatti storicamente uno spazio aperto a tutti quelli che sono in cerca di occasioni a poco prezzo o che vogliono barattare quello che non serve più: a questo si aggiunge l'indubbio fascino rappresentato da oggetti introvabili in un centro commerciale e che ricordano un passato intriso di ricordi. Non è difficile incontrare nello stesso luogo italiani, rom, slavi, latini e nordafricani come colleghi di lavoro, mentre i prezzi accessibili interessano hobbisti e professionisti che spesso si trovano fianco a fianco per passione o mestiere.
Queste persone creano una comunità variegata e spesso nomade che si sposta di mercato in mercato, sostenuta dalla rete ONU che ne promuove ogni attività.
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