I profughi vanno accolti senza ghettizzarli.
Lo hanno chiesto le Acli di Potenza con una nota del 25 marzo 2011, dopo che l'assessore regionale alla Sicurezza e solidarietà sociale, Attilio Martorano, aveva offerto la caserma "Lucania" per ospitare i profughi. La proposta è stata poi rifiutata dal sottosegretario alla Difesa, Guido Corsetto. «La disponibilità espressa dall'assessore regionale Martorano - ha detto Gennaro Napodano, presidente delle Acli Potenza - intepreta un sentimento diffuso, anche se non ostentato, di solidarietà tipico della Basilicata, una regione che sa perfettamente cosa significa abbandonare per necessità la propria terra.
Le nostre uniche perplessità riguardavano la struttura dove accogliere i circa 400 profughi che dovrebbero arrivare in Basilicata».«L'ex caserma Lucania - ha detto ancora Napodano - anche se in zona centrale, avrebbe rischiato di assumere i connotati di un ghetto dove confinare uomini, donne e bambini che fuggono dalla guerra civile e da un regime sanguinario.
Dal nostro punto di vista, sarebbe auspicabile individuare, anche attraverso il coinvolgimento attivo delle associazioni locali di volontariato, una soluzione più rispettosa della dignità delle persone e più funzionale anche sotto il profilo dell'ordine pubblico».
«Il rischio da scongiurare - avverte il presidente provinciale delle Acli - è di creare ghetti e costruirvi intorno un muro di diffidenza e intolleranza. Accogliamo con soddisfazione lo sforzo della Regione Basilicata e delle amministrazioni locali di individuare soluzioni di accoglienza più appropriate».

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