Complesso S. Andrea al Quirinale,Sala dei Dioscuri - via Piacenza 1
ore 9,30 - 18,00
Vendita o ancor più spesso svendita degli spazi urbani, abbandono di una cornice di regole certe e valide per tutti, noncuranza o aggiramento degli standard urbanistici, rinuncia sostanziale alla costruzione condivisa di un'idea di città come bene comune e spazio collettivo. L'urbanistica contrattata è stata il grimaldello teorico e politico che, da vent'anni a questa parte, ha ridotto la pianificazione urbanistica ad un mercato di spazi fra privato e pubblico.
L'attuale degrado delle nostre città e il drastico abbassamento dei livelli degli standard e della qualità urbana in generale sono gli effetti che impongono una denuncia e un appello per un decisivo cambio di rotta.
Nel solco di Antonio Cederna, Italia Nostra, a partire dall'analisi di alcuni casi esemplari - Milano e Roma su tutti - intende evidenziare il pieno fallimento del modello di deregulation cui si sono ispirate la normativa e la prassi urbanistica recente e attuale e ribadire, in un documento programmatico le ragioni - costituzionali, urbanistiche, sociali, economiche, culturali - che oggi più che mai impongono una politica urbanistica che riporti nelle mani della pubblica amministrazione una pianificazione espressione delle esigenze dell'insieme dei cittadini della polis.