Sono stati circa 80 mila i partecipanti alla 16/a Giornata delle memoria in ricordo delle vittime delle mafie, che si è svolta a Potenza. Il corteo è stato aperto da Filomena Iemma e Gildo Claps - la madre e il fratello di Elisa, la studentessa potentina di 16 anni scomparsa il 12 settembre 1993, il cui cadavere e' stato trovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto di una chiesa. Al loro fianco c'erano don Luigi Ciotti e il referente della Basilicata di Libera, don Marcello Cozzi. Subito dopo i parenti delle 900 vittime delle mafie, i cui nomi sono stati elencati ieri sera in una veglia di preghiera e ricordati anche oggi al termine del corteo, dal palco.

Proprio don Ciotti ha definito 'un'emozione gli occhi e lo sguardo dei familiari delle vittime, giunti a Potenza da ogni parte d'Italia e d'Europa. E' anche importante - ha aggiunto - che vi sia un giorno all'anno in cui ricordiamo tutte le vittime delle mafie. Cosi' come e' importante - ha concluso - che l'impegno sia di tutti i giorni perché la speranza e la libertà devono essere un impegno quotidiano'.

E' stato il chirurgo Gino Strada, fondatore di Emergency, a cominciare la lettura dei nomi delle 900 vittime delle mafie, al termine del corteo.'E' stato un grandissimo onore - ha detto Strada - perché questa e' una bellissima parte dell'Italia'. Ai cronisti che gli chiedevano un commento sul valore simbolico della Giornata della memoria e sui riflessi della riforma della giustizia sulla lotta alla mafia, Strada ha risposto che 'in realtà ci vorrebbe giustizia perché in questo momento non ce n'è proprio'. Dopo Strada, parte dei nomi sono stati letti anche dai magistrati Giancarlo Caselli e Antonino Ingroia. 'Non si può parlare di riforma ma bisogna parlare di sequestro della giustizia'- ha detto, riferendosi al progetto di riforma della giustizia deciso dal Governo, don Luigi Ciotti. 'Questo progetto - ha aggiunto - indebolisce l'autonomia della magistratura. Non e' possibile sottomettere l'indipendenza dei pubblici ministeri al potere politico. Dobbiamo dire 'no' alla cancellazione dell'articolo 101 della Costituzione che deve rimanere uno dei capisaldi del nostro ordinamento. Dobbiamo difendere l'indipendenza della magistratura e l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge'. In un altro passaggio del suo discorso, riferendosi alle intercettazioni, don Ciotti ha detto che 'senza le intercettazioni, magistrati come Caselli e Ingroia non sarebbero qui'.'La vera forza della mafia e' fuori dalle mafie e la corruzione e' il vero volto della mafia in Italia' ha proseguito don Luigi Ciotti. Al termine del suo intervento, don Ciotti ha salutato le migliaia di persone presenti tenendo per mano don Marcello Cozzi, referente lucano di Libera, e Filomena Iemma, madre di Elisa Claps: 'E' una vergogna - ha aggiunto don Ciotti - che l'Italia non abbia inserito nel codice penale i contenuti del Trattato di Strasburgo del 1999 contro la corruzione. In Italia - ha concluso - si perdono 60 miliardi di euro per la corruzione, i soldi ci sono ma bisogna prenderli ai corrotti'.

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