Dopo l'approvazione della Risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza, che apre la strada a una possibile azione militare ad opera di forze internazionali, Amnesty International ha sollecitato tutte le parti coinvolte a fare della protezione dei civili in Libia la loro massima priorità.
"Mentre apprezziamo la forte enfasi sulla protezione dei civili in Libia contenuta nella Risoluzione 1973, chiediamo a tutte le parti coinvolte nel conflitto, compresa ogni forza esterna che agisca sotto l'autorità del Consiglio di sicurezza, di porre la protezione dei civili al di sopra di ogni altra considerazione" - ha dichiarato Claudio Cordone di Amnesty International. "È fondamentale che le forze libiche, come qualsiasi altra forza che possa essere coinvolta nel conflitto, rispettino integralmente le leggi di guerra".
Amnesty International ha chiesto inoltre a tutte le parti di assicurare che i civili che vogliono lasciare il paese possano raggiungere in sicurezza le frontiere e di garantire che a tutte le persone in fuga dalla Libia sia permesso l'immediato accesso a qualsiasi paese riescano a raggiungere, senza discriminazione.
La Risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza, adottata il 17 marzo con 10 voti a favore e cinque astensioni, autorizza gli stati membri a prendere tutte le misure necessarie, tranne una forza d'occupazione straniera, per proteggere la popolazione civile e le zone abitate da civili che siano sotto minaccia d'attacco in Libia.