"I 150 anni dell'Unità d'Italia sono 150 anni di presenze criminali nel nostro Paese, ma anche 150 anni di uomini e donne che lottano contro le mafie". Così don Luigi Ciotti ha commentato a Potenza la festività dell'Unità d'Italia. La città ospiterà domani, sabato 19 marzo, la "XVI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie" promossa dalle associazioni Libera e Avviso Pubblico. Don Ciotti ha voluto sottolineare che la scelta della Basilicata "scaturisce dall'affetto e dalla riconoscenza nei confronti di chi in questa terra lavora per la ricerca della giustizia e della verità e per ribadire che il potere mafioso e le tante forme di illegalità sono trasversali al Paese e vanno combattute in ogni regione d'Italia".
"Non possiamo limitarci a celebrare questa giornata ma dobbiamo viverla, tradurla nel ?noi' che valorizzi le risorse, le culture ed i saperi di ogni città e di ogni regione. L'Italia non è divisa ma diseguale, sono le diseguaglianze a creare divisione. Disuguaglianze che ingrassano le mafie, la corruzione e le ingiustizie" - ha aggiunto il fondatore di Libera. "La Costituzione non parla di Nord e Sud ma parla di un paese saldato e rafforzato dai diritti e dai doveri, un paese dove alcune forme legittime di autonomia non possono significare egoismo e irresponsabilità. L'Unità d'Italia richiama la memoria delle vittime della violenza mafiosa, del terrorismo e del dovere, la memoria del loro sacrifico per la giustizia, una memoria da trasmettere e da coltivare. Sono tutti morti per la democrazia del nostro paese, abbiamo tutti la responsabilità della memoria" - ha concluso don Ciotti.
Nel suo appello per la Giornata, il presidente di Avviso Pubblico Andrea Campitoti ricorda che "la Basilicata è una terra bellissima, poco conosciuta, che ha visto tanti dei suoi abitanti emigrare verso l'Italia del Nord e i paesi europei alla ricerca di un lavoro e di una speranza". "Una regione - ha proseguito - che molti pensano immune dalla presenza mafiosa così non è. Avviso Pubblico giunge quest'anno a Potenza sentendo ancora forte il dolore e la rabbia per l'uccisione di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica-Acciaroli, che tanto si è battuto perché la cultura della legalità e il rispetto dell'ambiente fossero pratica quotidiana tra i suoi concittadini".
"Come amministratori locali aderenti ad Avviso Pubblico - ha proseguito il presidente - sentiamo forte il bisogno di dire che chiunque ricopre un incarico pubblico su mandato fiduciario dei cittadini deve sentire ancora più forte questa responsabilità. Chi amministra una comunità ha un dovere in più, non un diritto in più: quello di essere trasparente e di adottare, sia nella vita pubblica che in quella privata, comportamenti coerenti con i valori costituzionali della disciplina e dell'onore (art. 54). E tutti noi, come cittadini, siamo chiamati a non semplificare, a non generalizzare, a contrastare lo stereotipato pensiero secondo il quale ogni politico è corrotto e la politica è soltanto mero esercizio di potere. Oggi, in Italia, tanti amministratori locali hanno deciso chiaramente da che parte stare: da quella per i diritti e la giustizia, condizione essenziale per battere la mafia".
Il coordinatore della Tavola della Pace, Flavio Lotti, sottolinea che "C'è un unico filo che lega la XVI Giornata della memoria e dell'impegno e la Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del prossimo 25 settembre . E' la nostra vicinanza alle vittime, a tutte le vittime delle mafie, delle guerre, della violenza, della repressione, della miseria, delle ingiustizie e dell'illegalità". "Insieme a loro - aggiunge Lotti - vogliamo rinnovare la domanda urgente di giustizia, di pace, di rispetto dei diritti umani e di democrazia. In Italia come in Libia, nel Mediterraneo e nel resto del mondo. Abbiamo bisogno di camminare insieme, perché da tempo abbiamo scelto la nonviolenza come strada maestra per contrastare ogni forma di ingiustizia. Siamo consapevoli che la nonviolenza non costituisca solo una risposta efficace ma che sia in grado di costruire le premesse per un futuro di dignità per tutte e tutti. Per dire basta a tutte le forme di violenza e di razzismo, all'individualismo dilagante, insofferente di regole e responsabilità. Per riaffermare con forza che libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno".
Intanto, a Potenza stanno per arrivare 500 familiari italiani e stranieri di vittime delle mafie che si sono dati appuntamento come ogni anno, in rappresentanza di un coordinamento di circa cinquemila familiari, per marciare insieme e ricordare i propri cari rinnovando l'impegno contro mafie e corruzione. Un caloroso abbraccio dei cittadini lucani e di tutta Italia li attende nel capoluogo per celebrare la giornata che tradizionalmente si svolge ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ma quest'anno è stata anticipata a sabato 19 marzo, per favorire la massima partecipazione di quanti arriveranno da ogni parte d'Italia. "Insieme verità e giustizia in terra di luce" è lo slogan che accompagnerà la giornata.
Lunedì 21 marzo in centinaia di piazze, strade, scuole, fabbriche, consigli comunali di tutto il paese, i presidi di Libera e delle associazioni si raduneranno per chiedere che primo il giorno di primavera venga istituita a livello nazionale la ?Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie'. [GB]