No al nucleare in Italia. E' chiara la scelta della CGIL di "contrastare" il piano del Governo per riportare il nucleare in Italia. Tale scelta fa sapere il Segretario Confederale, Fabrizio Solari è "antecedente alla tragedia in corso in Giappone e conseguente ad un giudizio di merito sul piano stesso". Dunque, il dirigente sindacale in una nota, chiede al governo di ripensarci come hanno fatto altri Paesi europei, Germania in testa.
Secondo la CGIL si tratta di avviare un serio ripensamento. Ora più che mai, ha detto Solari "occorre riflettere sul futuro modello energetico del Paese", certamente ribadendo la scelta dello sviluppo delle energie rinnovabili, del risparmio e dell'efficienza energetica e ha aggiunto "per questo confermiamo la nostra opposizione al Decreto Legislativo del Governo approvato il 3 marzo scorso, che modifica unilateralmente gli incentivi economici per lo sviluppo delle rinnovabili, ma al tempo stesso - ha avvertito Solari - occorre misurarsi con uno scenario che assicuri l'energia necessaria allo sviluppo del Paese che, con ogni evidenza, non può essere basato sulla tecnologia nucleare oggi disponibile".
Infine il dirigente sindacale ha affermato che è necessario rimettere mano alla revisione del Piano Energetico Nazionale, "mobilitando tutte le risorse intellettuali e tecnologiche - ha concluso Solari - allo scopo di assicurare, nel rispetto della compatibilità ambientale e della sostenibilità economica, il fabbisogno energetico del Paese.
Su questi temi è il momento di aprire un tavolo a palazzo Chigi".