Roma,16 Marzo 2011 - Il bilancio della catastrofe naturale che hatravolto il Giappone si aggrava di ora in ora. Non solo. Di giorno ingiorno il rischio per le future vittime e la paura dell'emergenzanucleare crescono sempre di più.

Lenotizie sulle ultime esplosioni ed incendi avvenuti nella centralenucleare di Fukushima, e le immagini di bambini con le mascherineprotettive sul viso, risuonano attraverso radio, tv e internetininterrottamente, turbando profondamente tutti noi. Anche i piùpiccoli, perché quello che non conoscono crea in loro ansie e paure.

Difronte a queste notizie la paura costituisce una reazionecomune: bambini appaiono particolarmente spaventati da notizieriguardanti disastri naturali e guerre, soprattutto qualora lavittima sia rappresentata da un coetaneo.


«Ognibambino sperimenta durante la sua crescita diverse paure"fisiologiche" che vengono poi superate col tempo e con l'affettodei genitori. Oltre a queste ne esistono altre che possonosvilupparsi in risposta ad eventi particolarmente drammatici, comequello che sta accadendo in Giappone», commenta il Presidente diTelefono Azzurro, il prof.Ernesto Caffo.


Lemanifestazioni più evidenti di queste paure sono diverse e possonoessere riconosciute.

Sitratta di ansia rispetto alla propria incolumità e a quella deipropri cari, talvolta accompagnata da comportamenti tipici dell'etàevolutiva, come la richiesta di una maggiore vicinanza e attenzioneda parte dei genitori, paura del buio, pipì a letto e disturbi delsonno.

Ilbambino può reagire anche manifestando ansia da separazione,disturbi della concentrazione, aggressività, malessere fisico e calodi interesse per le attività abituali.


Inquesti casi, il ruolo dei familiari è fondamentale. Sulla basedell'esperienza maturata nell'ascolto dei bambini in quasi 24anni, Telefono Azzurro fornisce alcuni semplici consigli per aiutaregli adulti, in particolare i genitori, a parlare e comprendere ibambini in situazioni come queste.


  • Proteggere il più possibile i bambini dall'esposizione a immagini forti e comunque stare accanto a loro quando guardano la televisione o navigano su Internet

  • Trovare il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme, parlare con loro, ascoltare le loro domande su quanto è successo, anche se ripetitive e insistenti, e rispondere con sincerità

  • Aiutare i più piccoli a capire che cosa è accaduto, scegliendo parole semplici e utilizzando esempi concreti e comprensibili, vicini al loro mondo

  • Ricordare che i bambini, soprattutto quelli più piccoli, hanno bisogno di molte rassicurazioni

  • Aiutare i bambini ad esprimere emozioni e paure, anche se possono sembrare eccessive o irrazionali, rispettando i loro sentimenti e le loro idee

  • Evitare di trasmettere loro ansia in relazione ad alcuni pericoli

  • Verificare se abbiano maturato convinzioni errate rispetto a quanto è accaduto (per esempio, temano un imminente terremoto nella propria città)

  • Rassicurarli sul fatto che è normale sentirsi tristi e arrabbiati di fronte a eventi drammatici e che non si devono sentire "sbagliati" se provano questi sentimenti

  • Aiutarli a sentirsi partecipi e a dare il proprio contributo: per esempio, partecipando a iniziative di solidarietà organizzate a scuola o nel quartiere


« Porsiin "ascolto" delle paure dei bambini individuando e riconoscendoeventuali difficoltà sono quindi i primi ed importantissimi passiper aiutarli a riconoscere, affrontare e gestire le paure », dichiara il Professor Caffo « ognipaura può essere superata se gli adulti di riferimento riescono adinfondere loro sicurezza, tranquillità e comprensione » .

Inquesti giorni i bambini si trovano per la prima volta ad affrontare,non solo immagini di macerie, strade divise da voragini e case chetremano sommerse dallo tsunami, ma anche le immagini degli incendinella centrale di Fukushima e gli esperti che attraverso i mediariportano scenari devastanti.

Proprioin questi momenti gli adulti - familiari, educatori e media -hanno il compito di affrontare questi temi con i più piccoliparlando e comunicando con loro per fargli arrivare il senso reale diciò che sta accadendo e rassicurarli per evitare che queste immaginipossano diventare devastanti.



Lepaure dei bambini non vanno sottovalutate. Possono diventare intense,persistenti e limitare le normali attività quotidiane del bambino.Ciò può accadere soprattutto se le notizie televisive di questigiorni raggiungono bambini che abbiano vissuto in passato similiesperienze traumatiche (ad esempio un terremoto e rischio nucleare):la notizia televisiva può riattivare emozioni e paure.

Peraiutare genitori ed insegnanti ad affrontare e gestire questesituazioni Telefono Azzurro si mette a disposizione di grandi epiccolo attraverso le linee telefoniche 19696 per bambini eadolescenti, 199.151515 per genitori e altri adulti, attive 24 ore su24 ogni giorno dell'anno.


Perquesto, proprio in questi giorni è in corso la campagna"Alziamo le mani per fermare la violenza sui bambini", il ricavato servirà per rafforzare ilCentro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro 1.96.96,incrementando così il numero di operatori dedicati alla consulenza eall'accoglienza delle chiamate, per risponderesempre più tempestivamente ed efficacemente alle richieste dei piùpiccoli. Alla campagna è associato il numero45504 (Incollaborazione con TIM, Vodafone, WIND, 3, CoopVoce, Telecom Italia,Fastweb, Tiscali e TeleTu), attraverso il quale è possibileeffettuare una donazione di 2 euro inviando unSMS o chiamando da rete fissa.




UfficioStampa SOS Telefono Azzurro Onlus

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SimonaSaraceno simona.saraceno@azzurro.it 348/7908056

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