Vogliamo riportarvi la bellissima lettera scritta alla nostra Redazione dalla Professoressa Luzi che, insieme agli alunni e a nome dell'Istituto Keplero di Roma dove insegna, ha adottato il progetto di Soleterre per la cura e il reinserimento in famiglia delle bambine soldato in Costa d'Avorio.

"Abbiamo cominciato in sordina: ogni volta che i volontari di qualche associazione venivano a scuola e ci presentavano i loro progetti e la difficile situazione vissuta da migliaia di persone in tanti luoghi del mondo, nasceva in noi insegnanti e nei ragazzi il desiderio di fare qualcosa di concreto.

Con la mia collega, Prof.ssa Resta, e la collaborazione di tanti altri, abbiamo realizzato il primo "Mercatino della Solidarietà" nell'androne della scuola, raccogliendo e poi vendendo oggetti usati. L'esperienza è stata più che positiva e l'anno successivo (era il 2007) la prof. Belli ha organizzato il "Laboratorio di artigianato solidale": un gruppo di studenti e studentesse ha creato oggetti decorandoli con le tecniche del decoupage e del pirografo, ha cucito borse con stoffe recuperate e ha lavorato a maglia lane regalateci da nonne e zie.
Tutte le "creazioni" sono state vendute insieme all'usato negli ormai consolidati appuntamenti di Natale e Pasqua.

Quando ci siamo accorti che la somma ricavata in ogni edizione era piuttosto "stabile", abbiamo deciso di puntare più in alto: oltre alle donazioni semplici, abbiamo adottato, come scuola, un progetto di Soleterre per la cura e il reinserimento in famiglia delle bambine soldato in Costa d'Avorio.
Sono ormai due anni che riusciamo a raccogliere la somma necessaria. Periodicamente riceviamo i report dell'associazione e le foto di queste persone restituite a una vita normale ci danno la motivazione per continuare un lavoro del tutto volontario e gratuito.

L' iniziativa ha avuto ricadute positive anche sulla nostra scuola: i nostri studenti hanno imparato qualcosa di pratico, sono motivati e soprattutto molto creativi. La solidarietà di genitori e colleghi (che acquistano anche gli oggetti meno riusciti!) non è mai mancata e anche il quartiere ha cominciato ad affacciarsi ai nostri mercatini...

Ora come ora siamo preoccupati dalle notizie di guerra che ci arrivano dalla Costa d'Avorio: speriamo davvero che la situazione si normalizzi e che il lavoro dell'associazione non venga vanificato da nuova violenza."

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