I bambini scomparsi in Italia nel 2005 sono stati circa 2.000, alcuni ritrovati. Ma tutt'oggi nell'Unione Europea non è possibile ottenere statistiche esaurienti relative ai bambini scomparsi e sfruttati a scopo sessuale: la raccolta dei dati è raramente organizzata a livello nazionale, le informazioni disponibili sono difficilmente accessibili. "Il fenomeno dei bambini scomparsi è una vera tragedia, purtroppo sempre più diffusa e che i paesi dell'Unione Europea non possono accettare" - ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, in occasione della 'Giornata internazionale per i bambini scomparsi' che si celebra oggi. Per rispondere a questa terribile piaga la Commissione europea intende proporre di attivare un numero di soccorso unico in tutta l'Ue (forse il 116), e un sito internet europeo di facile consultazione a cui potranno far ricorso tutti i minorenni e che serva anche a sensibilizzare l'opinione pubblica sul grave fenomeno.
Un'indicazione della portata del problema in alcuni paesi europei, risulta dai pochi dati ottenuti da fonti nazionali: in Italia i dati della polizia riportano 1850 minori scomparsi nel 2005; in Belgio il numero di dossier registrati dalla polizia era di 1022; nel Regno Unito la polizia ha registrato 846 casi di rapimento di bambini nel periodo 2002/2003, mentre i casi totali di bambini scomparsi (fuggiti per qualsiasi motivo) è stimato a 70000 all'anno. La Commissione pubblicherà a breve una comunicazione intitolata "Verso una strategia dell'UE per i diritti dei minori" nella quale propone un vasto piano d'azione con quattro obiettivi principali: identificare le priorità per l'azione futura dell'UE; migliorare l'efficacia delle politiche UE rispetto ai diritti dei minori; rafforzare la cooperazione con le parti interessate; aiutare i minori ad esercitare i loro diritti.
Intanto le associazioni che aderiscono al 'Coordinamento per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza' chiedono al Governo italiano che le competenze in materia di infanzia e adolescenza vengano ricondotte ad un unico dicastero. In particolare, ricordando gli impegni sottoscritti dallo Stato italiano con la ratifica della Convenzione sui diritti dell'infanzia e nel documento approvato dalla Sessione speciale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull'infanzia, le associazioni esprimono viva preoccupazione per la mancanza di adeguato coordinamento nella programmazione e nella attuazione delle politiche a favore dell'infanzia, tra i diversi Ministeri e tra lo Stato centrale e le Regioni. Preoccupazione che era stata espressa già nel 2003 dal Comitato ONU sui diritti dell'infanzia nelle sue Osservazioni conclusive indirizzate all'Italia. [GB]