La situazione permane critica nel Giappone, in particolare sulla costa orientale dell'isola di Honshu (la maggiore delle tremila isole che formano l'arcipelago nipponico e la seconda isola più popolosa del pianeta, dopo l'indonesiana Giava), funestata in questi giorni da una serie di violenti terremoti, maremoti e incidenti nucleari.

Il bilancio provvisorio delle vittime, aggiornato di ora in ora, sembra ormai aggirarsi intorno alle diecimila unità: tante sarebbero, secondo le stime, le persone che hanno perso la vita a causa dello tsunami nella sola prefettura di Miyagi.

Gestione della crisi, Tokio non chiede assistenza

L'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (OCHA), incaricato di gestire gli interventi umanitari di tutte le principali agenzie delle Nazioni Unite - UNICEF incluso - riferisce che il governo di Tokio non ha richiesto assistenza da parte dell'ONU, pur accettando dall'estero numerosi team di soccorritori (incluse unità cinofile) per il recupero di feriti e dispersi nel breve periodo in cui ancora possono essere tratti in salvo dopo gli eventi catastrofici iniziati venerdì con il sisma di grado 9.0 della scala Richter a 130 km. al largo della costa di Sendai (vedi mappa).

Un team di 7 esperti dello UNDAC (United Nations Disaster Assessment and Coordination) è operativo da ieri a Tokio, per aiutare le autorità governative a coordinare le operazioni di soccorso nelle aree urbane colpite.

Lo UNDAC è un organismo altamente specializzato formato da esperti internazionali, in grado di inviare team di pronto intervento, nel giro di poche ore, ovunque nel mondo si verifichi una calamità naturale. Lo UNDAC è stato istituito ed è finanziato da alcune agenzie della famiglia ONU, tra cui l'UNICEF.

Al momento il Giappone ha i mezzi e la capacità di intervento sufficienti per gestire in modo rapido ed efficiente la situazione umanitaria.

In qualsiasi altro paese meno avvezzo ai terremoti (che qui sono un evento quotidiano) e con minore preparazione, un terremoto di entità simili avrebbe provocato danni incommensurabili: basti pensare che un anno fa ad Haitiun sisma stimato decine di volte meno potente aveva causato 220mila morti e milioni di senzatetto.


Lo spettro di Chernobyl

Sono circa 380.000 le persone evacuate dalle zone dove terremoto e tsunami hanno avuto il peggiore impatto. La calma e compostezza delle persone coinvolte ha reso possibile condurre le operazioni nel modo più ordinato possibile, per i circa centomila militari chiamati a gestire questa straordinaria emergenza.

Ad esse si aggiungono i 210.000 abitanti sfollati dalla fascia di 20 km. dalla centrale atomica di FukushimaDaichi, dove si sono verificate fughe di vapori radioattivi e la situazione è tuttora definita "grave" dalle autorità.

Un allarme a livello 1 (il più basso nella scala dell'emergenza) è stato emanato anche per un'altra centrale nucleare della zona, quella di Onagawa.

La situazione sul fronte nucleare è strettamente monitorata dall'Agenzia Internazionale per l'Energia atomica (IAEA), che fa pure parte del sistema delle Nazioni Unite e che ha offerto assistenza tecnica alle autorità di Tokio.

Il Giappone è da sempre uno dei Paesi più pronti e generosi nell'intervento umanitario in favore delle popolazioni vittime di eventi catastrofici, e per questo il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon ha voluto esprimere una solidarietà totale e immediata nei confronti del popolo giapponese.

L'UNICEF e il Giappone

L'UNICEF è presente dal 1955 in Giappone con un Comitato Nazionale, uno dei primi al mondo per raccolta di fondi in favore dei programmi per l'infanzia nei Paesi in via di sviluppo. 

Il nostro pensiero in queste ore va anche ai nostri colleghi di Tokio, che come noi lavorano ogni giorno per la causa dell'infanzia. Fortunatamente, le notizie che ci giungono riferiscono che sono tutti in salvo.

Anche il Governo giapponese è da sempre ai vertici mondiali per la generosità delle sue contribuzioni volontarie al bilancio della nostra organizzazione.

A Tokio ha sede anche una delle otto Sedi internazionali dell'UNICEF

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