ROMA - Ventimila giovani in servizio civile invitati a donare il sangue: torna per il terzo anno consecutivo la "Settimana di donazione del sangue dei volontari in Servizio civile nazionale", prevista nel 2011 dal 14 al 20 marzo. Un invito che negli anni passati, pur in assenza di dati certi per la necessaria tutela della riservatezza, sembra aver colto nel segno: nel 2010, infatti, proprio nel mese di marzo si è segnalato un incremento del numero di donazioni di sangue pari al 4%, corrispondente ad una cifra assoluta di 8-10 mila donazioni in più. Lo stesso incremento, è stato sottolineato, non si è manifestato né nel mese precedente, febbraio, né in quello successivo, aprile, il che fa presumere che propria la settimana di coinvolgimento dei giovani in servizio civile sia alla base dell'incremento mensile di marzo 2010. Su base annuale, e questa è una buona notizia per il sistema della donazione del sangue, la raccolta nel 2010 è comunque cresciuta del 3,2% rispetto all'anno precedente: contemporaneamente i consumi sono cresciuti del 2,9%.
La settimana di donazione, presentata in conferenza stampa a Palazzo Chigi dal sottosegretario Giovanardi, dal capo dell'Ufficio nazionale per il servizio civile Leonzio Borea e dai rappresentanti di Avis, Croce rossa italiana, Fidas, Fratres, è secondo Giovanardi l'occasione del dare una importante testimonianza, a partire dai giovanissimi, di quanto la donazione del sangue e il volontariato si possano sposare in una iniziativa "valida e generosa" che ha dimostrato di essere utile non solo sull'aspetto della sensibilizzazione, ma anche su quella concreta dei numeri e della quota di donazioni raccolte. "Comportamenti positivi - dice - da esaltare e da promuovere". Per Borea la settimana di donazione è "in linea con le motivazioni che spingono i giovani a servire per un anno la patria e il prossimo: uno spirito di donazione di sé che li porta a dare il proprio sangue per salvare delle vite e per aiutare persone che attraverso la malattia". Un impegno sancito anche dallo slogan del manifesto ideato per celebrare la giornata e che nella formulazione "un vitale Servizio, un atto Civile, un impegno Nazionale" richiama proprio il ruolo del Servizio civile nazionale.
Fra i rappresentanti delle associazioni, Vincenzo Saturni (Avis) mette in evidenza l'obiettivo fondamentale di contribuire al raggiungimento di una adeguata disponibilità di sangue e dei suoi derivati" e il concetto di "cittadinanza partecipata" e di "attenzione a stili di vita non solo sani ma positivi" che la settimana di sensibilizzazione si prefigge. Anche Maria Vittoria Torresi (Croce Rossa) sottolinea l'importanza della formazione dei giovani dal punto di vista sociale, mentre da Luigi Cardini (Fratres) arriva la sottolineatura della tutela dell'anonimato nel sistema di donazione nazionale e della crescita della raccolta complessiva che si è osservata nel corso del 2010. Per Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale Fidas, c'è però un elemento di criticità: gli studi sull'andamento demografico evidenziano difficili prospettive per i prossimi decenni, con la necessità di "seminare fra i giovani oggi per poter dare risposte domani": poiché cioè aumenta la percentuale di popolazione anziana che non può donare e che anzi assorbe terapie trasfusionali, e cala la percentuale dei giovani, è necessario che il numero dei donatori cresca soprattutto fra i giovanissimi. E la settimana di donazione dei giovani del servizio civile va proprio in questa direzione. (ska)