Libia, 10 marzo 2011 - Le équipe diMedici Senza Frontiere (MSF) a Bengasi e sulla frontiera Tunisia-Libiastanno cercando di accedere alle aree della Libia occidentale dove le esigenzemediche sono critiche. All'interno del territorio libico, l'insicurezzae la precarietà della situazione non permettono alle équipe di raggiungerele località della parte occidentale del paese. "Siamo riuscitiad raggiungere le strutture sanitarie di Ajdabya e Brega, ma non abbiamopotuto continuare fino a Ras Lanuf, che si trova a circa 450 km a ovestdi Bengasi", spiega Anne Chatelain, Coordinatore medico di MSFa Bengasi. "Attualmente, i materiali e le forniture mediche diMSF sono in viaggio verso le zone che ne hanno più bisogno, a causa deiviolenti scontri in corso".

A prima vista, l'edificio della farmacia centrale di Bengasi sembra relativamentetranquillo. Ma all'interno, il personale medico libico, i responsabilidella farmacia e i giovani volontari lavorano senza sosta. Dal momentoin cui sono iniziati i violenti scontri in Libia lo scorso 17 febbraio,queste persone hanno rifornito tutta la rete di strutture sanitarie dellaLibia orientale di farmaci e materiali medici.

Fino ad ora MSF ha trasportato circa 22 tonnellate di medicine e materialemedico attraverso questo vitale sistema; le riforniture includono ikit per interventi chirurgici e quelli per curare le ustioni, materialidi medicazione, anestetici e antibiotici. Per poter fronteggiare sia leesigenze di primo soccorso sia di assistenza chirurgica, questo materialeper portare assistenza ai feriti è distribuito in aree dove il bisognoè maggiore a causa dei combattimenti.

Attualmente, attraverso la catena di rifornituradi materiali medici da Bengasi, si riescono a raggiungere una serie distrutture sanitarie, ma la precarietà della situazione e lo spostamentodelle linee del fronte stanno pericolosamente allungando il tragitto. "Unadelle nostre principali preoccupazioni è quella di trovare un modo perposizionare il materiale medico più vicino possibile ai luoghi in cui cipossa essere una maggiore esigenza", spiega Simon Burroughs, responsabiledell'emergenza per MSF a Bengasi.

Un flusso costante di ambulanze e altrimezzi di trasporto entra e esce dalla farmacia centrale per caricare antibiotici,fissatori, anestetici e altri materiali necessari - come quelli fornitida MSF - per curare i feriti nelle zone dove gli scontri sono stati piùintensi, a circa 1000 Km a ovest di Bengasi.

Le strade sono molto insicure e gli autisticorrono forti rischi nel cercare di raggiungere le strutture mediche, spessoguidando per ore senza sosta per consegnare i materiali.

Vista al situazione in continuo sviluppo,il rispetto delle strutture mediche, dei veicoli e del personale sanitariodeve essere di primaria importanza per tutte le parti in conflitto, essendol'unica garanzia per i pazienti di ricevere cure mediche d'urgenza.

Oltre alla continua fornitura di materialemedico e al costante monitoraggio dei bisogni delle strutture sanitarieall'interno e nei dintorni di Bengasi, MSF ha dislocato anche del personalemedico pronto a intervenire dove necessario. Quando i nuovi scontria Ras Lanuf hanno provocato un'altra ondata di feriti, un infermiere disala operatoria ha passato la notte nel reparto di chirurgia dell'ospedaledi Ajdabya, a 160 km da Bengasi, per assistere i medici libanesi durante10 interventi chirurgici, molti dei quali per ferite d'arma da fuoco.Complessivamente, le strutture mediche sono riuscite a far fronte all'afflussodi feriti, ma si trovano a fronteggiare ora una carenza di scorte di alcunimateriali sanitari come anestetici e kit chirurgici.

Da Ajdabya a Brega e oltre, ospedali, policlinicie centri di salute di base, dipendono tutti dalla farmacia centrale e dallesue scorte.
"Rifornivamo le strutture mediche ancheprima degli scontri. L'unica differenza è che ora lavoriamo 24 ore algiorno, 7 giorni su 7", spiega un medico libanese.

Attualmente, ulteriori 11 tonnellatedi medicinali e materiali sanitari di MSF sono in viaggio per Bengasi.I camion egiziani trasportano i materiali oltre la "terra di nessuno"dentro la Libia, dove vengono trasferiti su camion libici. Possono poiessere spediti nelle zone dove i continui scontri hanno provocato carenzadi materiali e nuovi bisogni.  

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitariaindipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel perla Pace. Dal 1971 opera in oltre 60 paesi, portando assistenza alle vittimedi guerre, catastrofi ed epidemie.
www.medicisenzafrontiere.it

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