Lemutilazioni dei genitali femminili sono una convenzione socio-culturale, unatradizione da rispettare per essere considerate "donne come si deve" nellapropria società, tramandata di madre in figlia nel desiderio di garantire aquest'ultima, un domani, quando la sofferenza saràstata coraggiosamente superata, la possibilità di sposarsi e costruire unafamiglia.

Tutt'altrodai reati previsti dalla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezionedei minori da sfruttamento sessuale (prostituzione minorile) e abuso sessuale,detta Convenzione di Lanzarote, attualmente in corso di approvazione allaCommissione giustizia del Senato.

Per questoaver inserito nella legge di ratifica della Convenzione di Lanzarote unemendamento che introduce la soppressione della potestà genitoriale per ilreato di mutilazioni dei genitali femminili è, per le associazioni firmatarie,come hanno scritto in una nota indirizzata al Ministro delle Pari Opportunità,una "mostruosità giuridica" cherischia di "penalizzare ulteriormentesoltanto le bambine, già vittime di mutilazione dei genitali, senza alcunbeneficio per la collettività".

Taleemendamento rende ancora più inefficace la legge n. 7/2006 sulla "Prevenzione eil contrasto delle pratiche di mutilazione dei genitali femminili", e rischiadi vanificare gli investimenti fatti e in corso per la sensibilizzazione dellecomunità di origine africana residenti in Italia e la formazione del personalesocio-sanitario al fine di offrire migliore assistenza alle donne che hannosubito la pratica e soprattutto avviare percorsi di dialogo con le famigliefinalizzati ad evitare che le bambine di origine africana residenti in Italiavi siano sottoposte.

L'extraterritorialitàdel reato di mutilazione dei genitali femminili prevista dalla legge n. 7/2006,che ha introdotto nel Codice penale l'art. 583/bis sulle mutilazioni deigenitali femminili, rende di fatto tutti i genitori di bambine africane chedovessero essere state sottoposte a mutilazione dei genitali anche prima diarrivare nel nostro paese, e spesso contro la volontà dei genitori, a rischiodi perdere la potestà genitoriale.

AIDOS e leassociazioni firmatarie, tra cui il Comitato italiano Unicef, chiedono alMinistero per le Pari Opportunità, così come ai Senatori e alle Senatriciimpegnati/e nell'approvazione della legge di ratifica della Convenzione diLanzarote, di attivarsi al fine di rimuovere tale emendamento dal Disegno dilegge attualmente in discussione al Senato e di impegnarsi invece affinché lalegge n. 7/2006 venga rifinanziata in modo da non interrompere il lavoroavviato e offrire alle famiglie migranti tutti gli strumenti per una sceltadefinitiva e consapevole di abbandono delle mutilazioni dei genitali femminili.

Elencofirmatari su  http://www.aidos.it/ita/news/index.php?idPagina=858

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