ROMA -  Si chiama WeFeedback, la campagna on line del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP)  in occasione dell'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. Obiettivo: raccogliere fondi per i programmi di alimentazione scolastica rivolti alle ragazze, vale a dire a quella fetta importante degli oltre 60 milioni di studenti che ogni giorno siedono, a stomaco vuoto, sui banchi di scuola.

Il sito wefeedback.org/it, munito di calcolatore, permette di trasformare e moltiplicare il valore del proprio cibo preferito in  pasti scolastici mettendo assieme nutrizione e alfabetizzazione. Si tratta di un binomio attraverso cui passa l'empowerment femminile. Anche se le donne sono poco più della metà della popolazione  mondiale, rappresentano oltre il 60 per cento del pianeta degli affamati. Una famiglia su tre, nel mondo, dipende dal solo reddito femminile e per cento ragazzi che non vanno a scuola, ci sono 122 ragazze non scolarizzate, una proporzione che diventa ancora più svantaggiosa in alcuni paesi.

"WeFeedback è un nostro strumento innovativo, che usa i social network e attiva le community per raggiungere la ragazzina che vive nella baraccopoli di Nairobi, la bambina che studia tra le rovine del post- terremoto di Haiti, quella affamata che, in Asia o America Latina, deve percorrere chilometri a piedi per andare a scuola", ha detto Nancy Roman, Direttrice Comunicazione, Public Policy e Rapporti con il Settore Privato del WFP. "Con WeFeedback le possiamo raggiungere tutte e con loro condividere e donare  il cibo oltre che la speranza in un futuro migliore".

E' ciò a cui mira WeFeedback: ridurre il divario di genere attraverso la creazione di un network che moltiplica l'effetto di tante piccole donazioni con strumenti tecnologici all'avanguardia nel campo dei social media, incluso un widget personalizzato che può essere incorporato nei blog (http://engage.wfp.org), con applicazioni per iPhone, Window 7 Phone e Facebook.

La piattaforma WeFeedback è, infatti, pensata per incoraggiare le connessioni tra le esistenti applicazioni dei social media e per la condivisione di informazioni tra amici e gruppi sui diversi modi in cui le persone donano ("feedback") il loro cibo preferito, partecipando così attivamente a migliorare le vite dei bambini e delle bambine nei paesi in via di sviluppo.

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