Si è svolta il 4 marzo alle 12.00 la conferenza stampa di AVSI e del suo partner rumeno, Fundatia Dezvoltarea Popoarelor (FDP), sul progetto di rimpatrio volontario e di reintegrazione sociale delle famiglie rom del campo nomadi di via Triboniano, a Milano. Hanno presenziato l'incontro Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI, Giampaolo Silvestri, Direttore Operativo di AVSI e Simona Carobene, Direttore Operativo di Fundatia a Bucarest. 

L'appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme,
non è il conforto di un normale voler bene,
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire noi.
(Giorgio Gaber, "L'appartenenza")

Ion ha 36 anni, due figli (Petre Samuel di 9 anni e Maria Laura, 7) e una moglie dalla quale non si separerebbe mai. Con loro e la nonna è partito due giorni fa dall'Italia per fare rientro in Romania. Là potranno rifarsi una vita, i bambini potranno andare a scuola, lui imparare un mestiere e assistere il nonno, morente, che altrimenti sarebbe solo.

Sono una delle tante famiglie rom del campo nomadi di via Triboniano a Milano che hanno accolto con favore il progetto di rimpatrio volontario e di reintegrazione sociale realizzato dalla Fondazione AVSI, ONG senza fine di lucro nata nel 1972 e impegnata in 38 paesi del mondo con 100 programmi di cooperazione allo sviluppo, e dal suo partner rumeno Fundatia Dezvoltarea Popoarelor (FDP).

Sei famiglie sono partite e già reintegrate. Diciannove hanno già firmato l'accordo (una di queste è quella di Ion) mentre nuovi nuclei familiari sono in procinto di firmare per rientrare in Romania e, probabilmente, entro fine mese. A breve, il campo di via Triboniano sarà svuotato.

Un percorso, quello di reinserimento, che intende accompagnare la persona affinché possa riscoprire e valorizzare, anche nel proprio Paese, quell'"innata dignità di ogni vita umana", secondo l'efficace definizione di Benedetto XVI. Educazione e integrazione sono quindi le parole chiave di questo progetto in collaborazione con il Comune di Milano(Assessorato alle Politiche Sociali) e la Casa della Carità che ha in gestione il campo rom.

AVSI lavora in Romania ininterrottamente dal 1995 nell'educazione, sanità, formazione e integrazione. Con il suo partner FDP, si è presa cura dei bambini abbandonati, orfani e malati di Aids; della loro crescita e della formazione professionale dei ragazzi, fino al lavoro; dell'educazione di bambini e adolescenti, dalla scuola materna all'università; dell'integrazione di famiglie rom di persone disabili. Questa sua profonda conoscenza del territorio e dei bisogni delle persone, rende più semplice e sicuro l'accompagnamento per 12 mesi delle famiglie che rientrano in Romania, avendo a cuore una loro stabilità e miglioramento delle condizioni di vita. I bambini andranno a scuola e i papà impareranno un mestiere.

Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI, ha dichiarato: "Dobbiamo essere ben coscienti che, per quanto ci siano risultati positivi, l'amministrazione pubblica non può e non deve arrivare ovunque. Ci deve essere una valorizzazione di realtà che operano sul territorio e che hanno come interesse il bene della persona, non tanto l'affermazione di una ideologia dell'integrazione. Quello che ci muove è un interesse reale a conoscere il mistero della persona che si ha di fronte, qualunque condizione essa viva".

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