Sono ancora drammaticamente attuali le 5 azioni urgenti per difenderci dalle alluvioni, lanciate dal WWF Italia lo scorso novembre, durante una ennesima crisi ambientale come quella in corso. Azioni a cui si aggiungono due esempi di buone pratiche in corso proprio nelle Marche, per diminuire il rischio idraulico tramite la rinaturazione dei fiumi.

Le intense piogge di questi giorni non bastano a giustificare il continuo stato di calamità naturale in cui si trova il nostro territorio. La causa principale del diffuso dissesto idrogeologico è, infatti,  ancora la quotidiana "malagestione" dei fiumi e dei versanti.

Il problema va affrontato alla radice ridando forza alla pianificazione e prevenzione sul territorio, superando la logica "emergenziale" dei finanziamenti a "pioggia" che si sono rivelati solo controproducenti.

PER QUESTO IL WWF RITIENE PRIORITARIO:

  1. Istituire le Autorità di distretto, come previsto dalle direttive europee (dir 2000/60/CE
    "Acque", 2007/60/CE "Rischio alluvionale"), conferendo loroun ruolo vincolante per il coordinamento delle misure e degli interventi di difesa del suolo e di qualità delle acque a livello di bacino idrografico, in un'ottica di reale "federalismo territoriale";
  2. Rivedere il "Piano strategico idrologico" previsto dal Ministero Dell'Ambiente e della Tutela del mare e del territorio integrandolo con azioni diffuse di rinaturazione sul territorio -come sta avvenendo nei più grandi bacini europei come la Loira, il Reno, il Danubio, la Drava? - basata sul recupero della capacità di ritenzione delle acque in montagna (rimboschimenti, governo delle foreste sostenibile) e sul recupero delle aree di esondazione naturale in pianura (ampliamento delle aree golenali, ripristino e ricostruzione zone umide?.)
  3. Ripristinare i finanziamenti ordinari per la difesa del suolo drasticamente tagliati anche nell'ultima finanziaria;
  4. Garantire l'interdisciplinarietà nella progettazione delle misure e degli interventi di difesa del suolo: la solo ingegneria idraulica, infatti, è totalmente insufficiente ed è necessario progettare anche con competenze di idrogeologia, ecologia, scienze forestali, pianificazione?
  5. Avviare una efficace politica di riduzione del "consumo del suolo", ormai non più sopportabile e che, nel caso delle alluvioni e frane, sta  decisamente contribuendo all'aumento del rischio sul nostro territorio.

    Maggiori info alla pagina:
    http://www.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=27318&parent=12346&content=1

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