"Il decreto legislativo ?blocca-solare' proposto dal dicastero dell'economia, che vuole porre un ?tetto' al fotovoltaico e bloccarne gli incentivi, fa andare l'Italia in controtendenza rispetto agli altri Paesi: così spegneremo il nostro sole e tutta l'economia, ancora giovane, che ruota intorno alle rinnovabili. Una mossa in controtendenza rispetto al mondo intero che ormai punta sulla green-economy con grande sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, ma anche rispetto alla politica energetica indicata dall'Unione Europea che si è posta l'obiettivo di almeno il 20% al 2020 di copertura da fonti rinnovabili dei consumi di energia, un obiettivo sostenibile solo con il concorso di tutti i paesi".
"Come dichiarato nel nuovo rapporto dell'UNEP (programma Onu per l'Ambiente) investire circa l'1,25% del Pil globale ogni anno nell'efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili, potrebbe tagliare la domanda di energia del 9% nel 2010 e quasi del 40% entro il 2050. Anche il recente Energy Report, lanciato dal WWF insieme a Ecofys, ha dimostrato come entro il 2050 il fabbisogno di elettricità, trasporti, energia industriale e privata potrebbe essere soddisfatto dalle energie rinnovabili, con un uso solo residuale e isolato di combustibile fossile e nucleare, riducendo così in modo drastico le preoccupazioni sulla sicurezza dell'energia, l'inquinamento e, non da ultimo, per i cambiamenti climatici catastrofici".
"Fornire energia sicura, accessibile e pulita nella quantità richiesta richiede uno sforzo globale, simile alla risposta globale alla crisi finanziaria mondiale. Ma i benefici saranno maggiori nel lungo termine e i risparmi dovuti ai costi inferiori bilanceranno tutti i nuovi investimenti in energia rinnovabile ed efficiente entro il 2040; i risparmi, in uno scenario "business as usual", ammonteranno a circa 4 miliardi di euro, dovuti solo al minor costo dell'energia entro il 2050. Altri benefici verrebbero dalla diminuzione dei conflitti per la sicurezza energetica, fuoriuscite inquinanti e interruzioni di rifornimento che si verificano quando ci si procura combustibili fossili in esaurimento in zone a rischio politico o ambientale, come dimostrano gli scenari di questi giorni".