Il Senato ha approvato il 26 febbraio in via definitiva la conversione in Legge del Decreto mille proroghe; nessuna sorpresa su cinque per mille e agevolazioni delle tariffe postali per il non-profit.
Tutto è bene quel che finisce bene per il non profit?
In realtà la situazione è peggiorata rispetto allo scorso anno. Il cinque per mille per il 2011 sarà caratterizzato da un tetto dei fondi fissato a 400 milioni di euro, con l'ulteriore vincolo per cui fino a 100 di questi milioni saranno devoluti all'assistenza e ricerca per i malati di SLA.
Il problema è che il tetto e il vincolo dei fondi per la SLA snaturano lo strumento del cinque per mille, che così rischia sempre di più di assomigliare ad un fondo statale e quindi di essere sempre meno un modo strutturale con cui i cittadini ogni anno danno una piccola parte delle proprie tasse ad un soggetto privato che opera per l'interesse generale, scelto da loro stessi e riconosciuto dallo Stato perché attua i principi di sussidiarietà e solidarietà.
"Il cinque per mille deve diventare legge al più presto - commenta Marco Granelli, presidente di CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato - per realizzare il principio costituzionale di un riconoscimento e sostegno da parte dello Stato al non profit, come soggetto determinante per una società più partecipata, democratica, coesa e solidale, come ha ricordato il Presidente della Repubblica lo scorso 5 dicembre".
Il Milleproroghe permette inoltre di reintegrare nel 2011 le agevolazioni alle tariffe postali per il non profit, tolte dal Governo il 1 aprile 2010.
Peccato però che i fondi stanziati sono passati dai 273.84 milioni di euro del 2008 ai soli 30 milioni di quest'anno. Le risorse per le agevolazioni basteranno per poco tempo; così il non profit, dopo aver trascorso quasi un anno senza agevolazioni, tornerà tra due o tre mesi al massimo a non avere sconti e a pagare di nuovo la tariffa piena per l'invio delle comunicazioni via posta.
"Tutto questo - continua Granelli - accade grazie a provvedimenti triturati nella logica dei voti di fiducia, dei maxiemendamenti, della contrapposizione politica tra maggioranza e opposizione, del predominio delle singole lobbies di piccoli poteri che impediscono scelte politiche strategiche e lungimiranti di responsabilità e di sviluppo.
Il non profit è abituato a portare avanti le proprie attività con le proprie forze, ma non possiamo esimerci, nell'Anno dedicato al Volontariato, dal chiedere a Parlamento, Governo e mondo della politica di dialogare con il non-profit in maniera stabile e paritetica, e di assumere interventi concreti e strutturati come la stabilizzazione del cinque per mille, le agevolazioni fiscali per chi dona risorse al non profit, una maggiore semplificazione normativa che limiti la burocrazia e lo stanziamento di ulteriori risorse da spendere sulle agevolazioni postali per tutto il 2011 - conclude il presidente di CSVnet.