Dopo l'introduzione del dr. Massimo Foglia, Direttore f.f. della S.C. di Ostetricia e Ginecologia dell'ASLCN2 (ospedale di Alba), interverrà il prof. Valentino Remorgida (membro del Comitato Scientifico dell'Associazione Italiana Endometriosi Onlus) con la sua équipe per portare l'esperienza dell'ambulatorio dell'endometriosi dell'Azienda Ospedaliera San Martino di Genova. "Dalla diagnosi alle terapie: un approccio multidisciplinare": questo il titolo della prima relazione, una panoramica sui percorsi diagnostici e sulle terapie possibili. Infatti, secondo un recente studio internazionale, il Global Study of Women's Health, condotto dalla World Endometriosis Research Foundation su un campione di 1.418 donne tra i 18 e i 45 anni, si evince che i sintomi della malattia compaiono mediamente intorno ai 26 anni, ma che la donna riceve una diagnosi corretta soltanto intorno ai 33 anni, cioè aspetta 7 anni per sapere il motivo per cui continua a stare male.
Tale ritardo è dovuto parzialmente alla fatica della donna a rivolgersi al medico raccontando i suoi sintomi, parzialmente ai medici che non sempre durante l'indagine diagnostica individuano l'endometriosi come causa altamente probabile della condizione denunciata dalla loro paziente. Diventa allora strategico far sì che la parola "endometriosi" diventi bagaglio culturale di ciascuno, come lo sono l'influenza e il diabete, affinché le donne abbiamo strumenti di conoscenza per interpretare sintomi quali dolori mestruali, dolori durante e dopo i rapporti sessuali, dolori a defecare e/o a urinare, stanchezza cronica, dolori diffusi ecc. come segni di una possibile malattia, andando dal loro medico con una maggiore consapevolezza.

Questo il significato della Awareness Week, che quest'anno cade tra il 7 e il 13 marzo, la settimana europea di consapevolezza dell'endometriosi, voluta dalla European Endometriosis Alliance, a partire da marzo 2005: l'EEA è un'alleanza di associazioni di pazienti di vari stati europei, alleanza di cui l'Associazione Italiana Endometriosi Onlus è membro fondatore, che hanno scelto la settimana in cui cade la festa internazionale della donna per indire campagne informative sulla malattia, concentrando nella stessa settimana in tutta Europa l'attenzione su questa patologia. Anche vari stati extraeuropei si uniscono ogni anno alla manifestazione: dagli USA al Giappone, dal Brasile alla Nuova Zelanda.

In provincia di Cuneo partecipiamo alla manifestazione con la giornata di approfondimento presso la Fondazione Ferrero di Alba con relatori di alto livello scientifico.L'esperienza di un'équipe multidisciplinare che accosta e interfaccia specialità diverse, non solo il ginecologo ma anche il radiologo e il chirurgo, diventa una risorsa indispensabile per affrontare una patologia come l'endometriosi che spesso scavalca la competenza ginecologica e invade campi attigui. Per arrivare ad una diagnosi corretta allora occorre intrecciare tecniche diagnostiche differenti per ricomporre un quadro complesso e dare al medico la possibilità di formulare proposte terapeutiche adatte alle condizioni di vita di donne nella maggior parte giovani. Ecco perché il secondo intervento del pomeriggio sarà dedicato a "Le tecniche diagnostiche", punto nodale del percorso diagnostico.

L'endometriosi è una malattia cronica femminile molto diffusa e complessa che colpisce oltre il 10% delle donne in età fertile, cioè almeno 15.000 donne nella sola provincia di Cuneo.È caratterizzata dalla presenza di cellule endometriali al di fuori della loro sede naturale, il rivestimento interno della cavità uterina, provocando la formazione di cisti, lesioni e noduli.Molte donne affette da questa malattia provano forti dolori durante il ciclo mestruale, durante i rapporti sessuali, a livello degli organi in cui le lesioni si sono annidate; l'endometriosi rende ragione del 30-40% dei casi di infertilità.

Avere a che fare con una malattia cronica, ancora poco conosciuta e riconosciuta, come l'endometriosi, significa dover affrontare una serie di problematiche quali gravi ritardi diagnostici (in media 7 anni secondo recenti studi), terapie a base ormonale con pesanti ripercussioni sulla qualità di vita della persona, sintomi dolorosi spesso fuori controllo con ricadute in termini di ore lavorative perdute (stimate in 30 miliardi di euro in Europa), fertilità ostacolata quando non impossibile, spese sanitarie non sostenute.

Per sostenere ed aiutare le donne affette da endometriosi, nel 1999 è stata fondata l'Associazione Italiana Endometriosi Onlus, che opera attivamente per divulgare la conoscenza della patologia, per promuovere la ricerca scientifica per una cura definitiva, per sollecitare le istituzioni ad una responsabilità specifica del loro ruolo.

Per maggiori informazioni sono disponibili il numero verde 800 031977 e il sito www.endoassoc.it
Per informazioni sull'incontro è possibile contattare Iside Fontana 3403951374.Associazione Italiana Endometriosi ONLUShttp://www.endoassoc.itemail: info@endoassoc.it - infoline 800 031977 fax: (+39) 0331-589800

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