?'I Comuni sono sempre piu' soli nell'affrontare un problema enorme che affligge non solo il nostro Paese: l'emergenza smog''. E' quanto dichiarano Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino e Presidente dell'ANCI e Flavio Morini, Sindaco di Scansano e Responsabile Ambiente dell'Associazione.

?'Siamo nel periodo piu' problematico e, con l'anticiclone che si e' soffermato per piu' tempo del dovuto sul nostro Paese, si riaprono le classifiche delle maglie nere da assegnare ai Comuni per lo sforamento dei limiti per le polveri sottili, riproponendo l'ipocrita querelle su quanto non fanno i Sindaci per contrastare il fenomeno dell'inquinamento atmosferico''. ?'Non si dice pero' - aggiungono - che i Comuni sono stati abbandonati da tutti.
A cominciare dal Governo al quale l'ANCI lo scorso anno di questi tempi presento' studi e analisi con proposte concrete per un Piano nazionale di interventi per migliorare la qualita' dell'aria. Ora il Ministro dell'Ambiente alza le mani dicendo che purtroppo non sono arrivati i finanziamenti che avrebbero utilizzato per misure ?miracolistiche' (i filtri antiparticolato), sorvolando su un piano di interventi strutturali sulla mobilita' e sullo stralcio delle misure anti-smog dai vincoli del Patto di stabilita'. Anche le Regioni, che con i Comuni sono a chiedere il Piano nazionale, in sede di definizione delle nuove norme di recepimento della direttiva UE hanno marginalizzato il loro ruolo: il risultato e' che le stesse Regioni oggi si limitano a coordinare le chiusure al traffico e non ci mettono niente altro, mentre ai Sindaci non sono neanche piu' trasmessi i dati e le informazioni rilevati dalle centraline di monitoraggio''.

?'Insomma- evidenziano Chiamparino e Morini - ad un anno dalla giornata di Milano, quando il Coordinamento dei Sindaci dell'area padana, diventato Coordinamento nazionale, chiuse i centri urbani al traffico per lanciare un ennesimo grido di allarme sulla gravita' del fenomeno dell'inquinamento dell'aria, le risposte non arrivano ancora, nonostante l'avvio formale delle procedure di infrazione europee costeranno al nostro Paese miliardi di euro.
I Sindaci, in qualita' di ?rappresentanti delle comunita' locali' e di ?autorita' sanitarie locali' da soli non possono piu' difendere la salute dei cittadini per la mancanza di un piano nazionale coordinato tra Stato, Regioni ed Enti locali. Nonostante la riduzione della capacita' di spesa, i tagli e il vincolo del Patto di stabilita', i Comuni hanno adottato misure concrete per migliorare la qualita' della vita e dell'ambiente: la spesa dei Comuni per il territorio e l'ambiente e' di 230 euro procapite, per la viabilita' in media i Comuni italiani spendono 150 euro procapite e dal 2000 sono aumentate del 104% le piste ciclabili, del 22% le zone a traffico limitato, del 41% le aree pedonali e del 75% i parcheggi di scambio; nel periodo 2000-2008 sono aumentati del 4% i posti-km offerti dagli autobus, del 25% quelli della metropolitana, del 16% quelli dei tram e di oltre il 30% quelli dei filobus''.
?'Migliorare concretamente nel medio periodo la qualita' dell'aria e delle condizioni di vita nelle aree urbane - concludono - e' possibile soltanto mediante la programmazione di interventi integrati e coerenti. Ribadiamo ancora una volta con forza la necessita' immediata di una conferenza interistituzionale che approvi un piano e individui le risorse, iniziando dalla revisione della programmazione FAS, per adottare misure concrete, contestuali ed omogenee''.

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