Un 5 per mille ridotto e snaturato e nessun reintegro delle agevolazioni al non profit per le tariffe postali: questo è quanto ha deciso oggi il Senato con il voto di fiducia posto al maxi emendamento di conversione in legge del Decreto Mille proroghe.
Ora il testo andrà alla Camera ma non c'è più tempo per le modifiche.
Il 2011 è iniziato: non è solo l'anno che l'Europa ha deciso di dedicare al volontariato, ma è anche il decimo anniversario dall'introduzione nell'art., 118 della nostra Costituzione, di quel principio di sussidiarietà che dovrebbe esortare le Istituzioni a sostenere le attività delle Organizzazioni di Volontariato e di tutto il non-profit.
"Questo 2011 non poteva iniziare peggio per tutte quelle associazioni che hanno bisogno di aiuto, mentre invece aspettano ancora la pubblicazione degli elenchi e l'erogazione delle risorse che nel 2009 i cittadini decisero di devolvere loro con la dichiarazione dei redditi" - afferma Marco Granelli, presidente di CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.
"Il 5 per mille è diventato un fondo statale ridotto e vincolato, non per scelta dei cittadini ma per i decreti dei vari Governi e delle Leggi finanziarie".
Per il 2011 infatti i fondi del 5 per mille saranno vincolati a un tetto di 400 milioni, apparentemente uguale a quello degli anni precedenti, ma con un ulteriore vincolo fissato ad un massimo di 100 milioni (già presente nella Legge di Stabilità di dicembre 2010), per l'assistenza e il sostegno ai malati di SLA, un fondo nato per una giusta causa ma che non ha nulla a che vedere con il 5 per 1000, libera scelta del contribuente.Si crea così un brutto precedente che snatura il 5 per mille, limitandone in parte e arbitrariamente l'entità e la destinazione.
Le notizie non sono positive anche per le tariffe postali: dopo il taglio del 1 aprile del 2010, siamo ancora in attesa del decreto che avrebbe dovuto attuare le promesse di un parziale e ridotto reintegro delle agevolazioni.Rispetto ai 50 milioni stanziati lo scorso anno, quest'anno il fondo è fissato a 30 milioni, destinati a volatilizzarsi se non si approverà quel decreto.
"Non ci interessa una guerra fra poveri - continua Marco Granelli - ma a volte è forte il sospetto che il Volontariato sia sempre l'ultima ruota del carro. Sono stati trovati 5 milioni per l'ennesima proroga sulle multe delle quote latte, 15 milioni per riportare nei consigli comunali i consiglieri a 60 anziché 48 e gli assessori a 15 anziché a 12, 33 milioni per contributi ad enti lirici e sinfonici, 90 milioni per crediti d'imposta a operatori e imprese cinematografiche, 30 milioni per la diffusione della tecnologia televisiva digitale, ?"
"Tutto questo accade grazie a provvedimenti triturati nella logica dei voti di fiducia e dei maxiemendamenti del Governo, che impediscono una scelta di voto a quei parlamentari, raggiunti in questi giorni dagli appelli di tantissime associazioni, più sensibili alla nostra causa, come i 300 che appartengono l'Intergruppo Sussidiarietà ma che di fronte a queste situazioni decidono di arrendersi ad altre logiche."
"In un anno che dovrebbe essere speciale per il Volontariato le associazioni continuano ad avere tante pacche sulle spalle e uno scarso sostegno. Chiediamo - conclude Granelli - che Parlamento e Governo, prima che finisca il 2011, approvino la legge di stabilizzazione del 5 per mille, incontrino il volontariato e diano alcuni segnali concreti, realizzando le richieste contenute nel Manifesto del Volontariato Italiano approvato Dall'Assemblea del 5 dicembre 2009.
Forse la gente riacquisterà così un po' di fiducia nella politica e nelle istituzioni".