Il 50% della popolazione carceraria del Lazio che per motivi di salute psichiatrica è stata dichiarata incompatibile con il regime carcerario è degente presso la Clinica di Formia Si è svolto il 4 febbraio scorso, presso la Casa di Cura " Sorriso sul mare" a Formia, l'incontro tra gli Operatori della struttura ed i Rappresentanti dell'Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Lazio.
Durante l'incontro è stata espressa viva soddisfazione per l'attività della struttura , che dal 2007 ad oggi ha ospitato un numero sempre crescente di persone che, per problemi psicologici, si è dimostrata incompatibile con il regime carcerario. Attualmente il 50% della popolazione carceraria della Regione Lazio che per motivi di salute psichiatrica è stata dichiarata incompatibile con il regime carcerario, è degente presso la struttura di Formia.
Tra gli argomenti affrontati nel corso dell'incontro, i risultati del lavoro svolto dal centro riabilitativo e l'efficacia dei progetti personalizzati rivolti agli ospiti sottoposti a regime di restrizione della libertà. Un lavoro prezioso, che con professionalità e attenzione ha permesso e permette a tanti di poter essere seguiti e curati, cosa che non sarebbe certo accaduta in un carcere.
Sono state inoltre tracciate linee di intervento attuali e future inerenti i processi di reinserimento sociale e le problematiche che derivano dalla relazione con il contesto sociale e le forze dell'ordine.
Infine, sono stati programmati ulteriori incontri tra i Funzionari dell'Ufficio del Garante dei diritti dei Detenuti che si occupano espressamente della salute mentale in carcere e gli Operatori della struttura.
La Casa di cura ?Sorriso sul Mare' opera nel settore della neuropsichiatria dal 1974. La struttura costituisce un centro d'eccellenza per le cure psichiatriche e rappresenta un punto di riferimento nel sud pontino e nel Lazio, fornendo sul territorio regionale, assistenza all'avanguardia unica nel suo genere. Dal 2006 il centro di cura ha iniziato a svolgere un'attività specialistica rivolta a pazienti psichiatrici con restrizioni della libertà personale. I progetti terapeutici, alternativi a quelli realizzati in regime circondariale o in Ospedale psichiatrico, sono rivolti a pazienti con varie forme di restrizioni e, nello specifico, alla cura della persona, all'umanizzazione degli spazi di competenza (stanze ed arredi) fino al miglioramento delle relazioni interpersonali con interventi che comprendono, ove possibile, il nucleo familiare di origine.