Di fronte ai nuovi e consistenti sbarchi di cittadini nordafricani sull'Isola di
Lampedusa, le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani chiedono che «sia fatto ogni sforzo da parte del Governo e delle autorità locali per garantire l'assistenza umanitaria».
«L'acuirsi della crisi politica dei Paesi del Maghreb - afferma
Antonio Russo, responsabile dell'immigrazione per le Acli - richiede un
intervento urgente dell'Unione Europea e una strategia adeguata di accoglienza degli stranieri che fuggono e potrebbero ancora fuggire dai Paesi in rivolta. Nel frattempo occorre garantire la doverosa accoglienza umanitaria alle persone che sbarcano sulle coste siciliane, ma appare per questo preoccupante l'indisponibilità finora mostrata dal Ministro Maroni a
riaprire nell'emergenza il Centro di accoglienza di Lampedusa».
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Non vorremmo rivivere - continua Russo -
una nuova stagione di chiusura nei confronti dei migranti, senza che neppure sia offerta loro la possibilità di una prima accoglienza, delle cure necessarie e di esercitare il diritto di proporre domanda d'asilo. Affinché siano rispettati i diritti umani di circa mille persone giunte sulle coste siciliane negli scorsi giorni, auspichiamo che il Governo fornisca attraverso le autorità locali la necessaria accoglienza e assecondi le richieste dei cittadini di Lampedusa di riapertura del Centro».