Roma - Ecco cinque ragioni per essere ottimisti sulle possibilità di vincere la nostra battaglia contro la denutrizione.
1. Abbiamo la conoscenza
Sappiamo che assicurando un apporto nutritivo appropriato nei primi 1.000 giorni di vita del bambino, quindi dallo stato fetale fino ai due anni, si possono evitare irreversibili danni fisici e mentali.
2. Abbiamo gli strumenti
Esiste una vasta gamma di prodotti nutritivi efficaci nella prevenzione e nel trattamento della malnutrizione. Tra questi vi sono cibo pronto all'uso come creme a base di ceci o pollo con piccole dosi di vitamine e minerali.
3. Prevenire è meglio che curare
C'è una maggiore consapevolezza dell'importanza di agire prima che lo stato di malnutrizione diventi grave. Dare ad un bambino gli speciali supplementi nutritivi per prevenire la malnutrizione costa dai 40 agli 80 dollari l'anno, mentre il trattamento di casi gravi di malnutrizione costa 200 dollari l'anno.
4. La partecipazione dei privati
I privati sono sempre più coinvolti nel trovare soluzioni alla malnutrizione infantile. Il progetto "Project Laser Beam" ne è un esempio: aziende come Unilever, Kraft e DSM stanno concentrando le rispettive competenze per combattere la malnutrizione in Bangladeh e Indonesia, solo per cominciare.
5. Siamo testimoni di cosa si può fare
In sei anni il Brasile ha ridotto il tasso di malnutrizione infantile di oltre il settanta per cento. Questo è stato possibile grazie ad un insieme di diverse azioni tra le quali il trasferimento di contante ai poveri, le strategie di supporto per la salute di madri e bambini e la distribuzione di micronutrienti alle famiglie più a rischio.
Cosa sta facendo il WFP
Il WFP sta rapidamente aumentando il numero di bambini, donne in gravidanza e in allattamento, che ricevono prodotti alimentari arricchiti con micronutrienti. Negli ultimi due anni, il WFP ha ampliato l'assistenza ai bambini in età critica (sotto i due anni) che sono passati da 55.312 nel 2008 a 2,7 milioni nel 2010, con un incremento di quasi 50 volte.