Sono almeno 15 i morti e circa 50 le persone rimaste ferite in seguito agli attacchi di lunedì scorso da parte delle forze di sicurezza del Governo Federale di Transizione (TFG) vicino all'ospedale di Banadir, a sud di Mogadiscio. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime sgomento per la perdita di tanti civili e l'assoluta noncuranza per la loro sicurezza.

Si tratta del peggior incidente verificatosi quest'anno a Mogadiscio, anche se purtroppo la capitale somala non è nuova a episodi di violenza indiscriminata. Lo scorso anno sono stati uccisi centinaia di somali. Secondo le stime dell'ONU almeno 7.600 persone sono state ferite a Mogadiscio - con una media di oltre 20 feriti al giorno. Questo è stato il peggiore degli ultimi dieci anni per quanto riguarda la perdita di vite umane. Un ferito su cinque è un minore. La capitale somala è indubbiamente una delle città con la più alta percentuale di mortalità al mondo.

Centinaia di migliaia di abitanti di Mogadiscio vivono in una situazione inaccettabile e le violazioni dei diritti umani fondamentali sono all'ordine del giorno. L'UNHCR ha più volte chiesto che le parti in conflitto si impegnassero maggiormente per proteggere la popolazione civile. Oggi ribadisce tale istanza. L'UNHCR, come membro della comunità umanitaria dell'ONU in Somalia, chiede nuovamente con urgenza a tutti i gruppi armati e alle forze presenti nella capitale di porre in cima alla lista delle priorità la protezione della popolazione civile. L'iniziativa del Ministero della Difesa del TFG di avviare un'inchiesta su quest'ultimo incidente è certamente un buon segno e l'UNHCR attende di esaminarne i risultati. Ai responsabili non dovrà essere data la possibilità di sfuggire alla giustizia.

Sembra che dall'inizio di gennaio siano stati 4.200 i somali costretti a fuggire dalle loro abitazioni a Mogadiscio. Di loro circa 2.600 hanno lasciato la città, mentre gli altri hanno cercato rifugio nei quartieri meno pericolosi. Secondo le stime dell'UNHCR nel Paese ci sono un milione e mezzo di civili somali sfollati, molti dei quali in aree inaccessibili per gli operatori umanitari. In oltre più di 650mila vivono come rifugiati nei Paesi confinanti. La Somalia rappresenta una delle crisi umanitarie più gravi e allarmanti che l'UNHCR si trova ad affrontare ed è il paese da cui proviene il maggior numero di rifugiati nel mondo, dopo l'Iraq e l'Afghanistan.

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