Sichiude il 6 febbraio, Giornata internazionale per l'abbandono delle mutilazionidei genitali femminili la raccolta firme a sostegnodella campagna END FGM, promossa da una rete di organizzazioni non governativeeuropee e lanciata in Italia da AIDOS, Associazione italiana donne per losviluppo, in collaborazione con Amnesty International Sezione Italiana, ecoordinata a livello europeo da Amnesty International Irlanda (info www.endfgm.eu).
In Italia le firmeraccolte sono finora 18290, di cui 12.997 firme raccolte onlinenei 16 Giorni di mobilitazione sulla violenza contro le donne (25 novembre - 10dicembre 2010).
In questa giornatascendono in campo le associazioni di migranti di origine africana, tra cui il Coordinamento stranieri di Vicenza, l' Associazione EziokwuBuNdu(Nigeria) di Padova le Opere RiuniteBuon Pastore di Venezia, l'AssociazioneDonne a Colori Onlus di Roma, l'AssociazioneMedici volontari per lavoratori stranieri Tolbà diMatera e Associazione Casa Fai da Te del Veneto, gli enti locali tracui la Regione Campania e la Provincia di Napoli, e numerosi/e mediatori e mediatriciculturali di origine africana che hanno coinvolto le proprie comunità asostegno delle richieste rivolte dalla campagna END FGM alle IstituzioniEuropee: Consiglio dell'Unione Europea, Commissione e Parlamento europei.

Siaprirà così la seconda fase della campagna: portare il messaggio che arrivadalla società civile italiana ed europea ai rappresentanti di questeistituzioni, cui la campagna END FGM chiede di adottare una strategia in 5punti:

- raccolta dati a livello europeo permappare l'incidenza del fenomeno e misurare i progressi verso l'abbandono dellapratica;

- inserimentodella prevenzione delle MGF nelle iniziative europee sulla violenza contro le donne;

- adeguata assistenza sanitaria e psico-socialeper le donne che hanno subito MGF, con un orientamento alla prevenzione per lebambine di origine africana residenti in Europa;

- inserimentodelle MGF come persecuzione di genere nelle politiche europee sul diritto d'asilo attualmente indiscussione;

-inserimento della prevenzione delle MGF nel dialogo politico e nelle iniziativedi cooperazione allo sviluppodell'Unione Europea in Africa.

"L'abbandonodelle mutilazioni dei genitali femminili, una tradizione sulla quale si fondala costruzione dell'identità di genere in numerosi paesi africani, e che èancora percepita come essenziale per assicurare il matrimonio e dunque lamaternità, elementi imprescindibili nella vita di una donna in questeculture", sostiene Daniela Colombo, presidente di AIDOS, "è innanzituttouna scelta - non facile - che le donne, gli uomini, le famiglie devono fare".

Obiettivodella campagna END FGM "è costruire intorno alle famiglie di origineafricana residenti in Europa, che si trovano a decidere se rispettare latradizione oppure no, risparmiando le proprie figlie al coltello e correndo perquesto il rischio di una emarginazione dalle comunitàd'origine, un quadro di misure legali, di politiche e di servizi in grado disostenere la scelta di abbandonare la pratica e che sia omogeneo a livelloeuropeo, anche in considerazione della mobilità dei/llemigranti nel territorio dell'Unione Europea".

"Perpromuovere l'abbandono delle mutilazioni dei genitali femminili nonoccorre", fa notare ancora Daniela Colombo, "inasprire ulteriormentele misure penali, in Italia già molto severe, attraverso la soppressione dellapotestà genitoriale e della tutela dei minori per i genitori di bambineafricane sottoposte a mutilazioni dei genitali femminili, come propostorecentemente dal Ministero delle Pari opportunità, una misura che danneggia ulteriormentele bambine che oltre a essere private del clitoride, finirebbero anche mutilatedell'affetto essenziale dei propri genitori".

La logica che governa questa norma sociale "èquella di garantire un beneficio per le bambine, una volta superato il dolore ediventate donne . La comunità internazionale, e in particolare l'Unione Europea, puòaccelerare l'abbandono della pratica se il matrimonio e la maternitàsmetteranno di essere l'unica strada che una ragazza africana vede davanti a séper realizzarsi come donna".

Importanteperciò "continuare sulla strada dell'informazione e della prevenzione,come prevista dal primo capitolo della legge italiana n. 7/2006 sullaprevenzione e il contrasto delle mutilazioni dei genitali femminili",conclude Colombo, " e fare in modo che le misure proposte dalla campagnaEND FGM entrino in una Direttiva europea sulle mutilazioni dei genitalifemminili, che la campagna END FGM proporrà di adottare, alla Commissaria perla giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza VivianeReding e al Parlamento Europeo sostenuta dallemigliaia di firme raccolte da tutti i partner della campagna".


Èancora possibile firmare a sostegno della campagna END FGM:

-a Matera in Piazza del Sedile, il 4 febbraio dalle 16.30 alle 20.30, coordina l'AssociazioneMedici volontari per lavoratori stranieri Tolbà diMatera;

-a Napoli in Piazza Garibali, il 6 febbraio dalle10.30 alle 13.00, coordina la Consigliera Regionale Anita Sala e le donnedell'Italia dei Valori;

oppure

-rivolgendosi alle Associazioni: Coordinamento stranieri di Vicenza, AssociazioneEziokwuBuNdu (Nigeria) di Padova, Opere Riunite Buon Pastore di Venezia,AssociazioneDonne a Colori Onlus di Roma, Associazione Casa Fai da Te delVeneto, e alla Provincia di Napoli.


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