Barbanente chiude il convegno che immagine i Parchi come luogo di sperimentazione per coniugare tutela e sviluppo del territorio.
Una politica capace di integrare tutela delle risorse naturali e sviluppo del turismo e dunque di attuare pienamente la strategia per la valorizzare le aree naturali protette, anche attraverso il lancio del progetto "La Carta Europea per il turismo sostenibile" , sarà l'assessore alla qualità del Territorio, Angela Barbanente a chiudere i lavori del Convegno che si terrà a Nardò il 03/02/2011. "Tale strategia- spiega infatti l'assessore- ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'offerta turistica attribuendo centralità agli obiettivi di sviluppo sostenibile del territorio". Per questo, l'iniziativa promuove il confronto fra i responsabili della gestione delle aree protette pugliesi ed esperienze in corso in altri parchi nazionali ed internazionali, illustrate da: Antonello Zulberti, Vice Presidente Federparchi- Europarc Italia, Paulo Castro, Consigliere EuroparcFederation, Ilaria Rigatti, Ufficio comunicazione Parco Naturale Adamello Brenta, Marco Katzemberger, Presidente del Club "Qualità parco" del Parco Naturale Adamello Brenta, Massimo Truzzi - Sistema delle Aree Protette dell'Oltrepo mantovano. La "Carta Europea per il turismo sostenibile" infatti, prevede un percorso che muove dalla conoscenza del contesto locale e del territorio, attraverso uno strumento di lettura del territorio che integra saperi e linguaggi diversi, al fine di costruire una conoscenza più ampia della realtà territoriale e della percezione che di essa ne hanno le comunità che vi vivono.
"Occorre- dice l'assessore-raccogliere ed interpretare gli elementi costitutivi del territorio (potenzialità e criticità ambientali, economiche, sociali), gli elementi che ricostruiscono la visione dello sviluppo secondo le istituzioni e quelli che caratterizzano la visione e la strategia di sviluppo messa in atto dai soggetti locali. "La Carta Europea per il turismo sostenibile persegue l'obiettivo di attuare una strategia a livello locale in favore di un turismo definito come sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette. "Per i parchi e gli enti coinvolti-dice ancora la Barbanente- uno dei principali risultati sarà la possibilità di ricevere un riconoscimento ufficiale che permetta alle aree protette di emergere a livello europeo come territori che si distinguono nel campo del turismo sostenibile, in quanto aderenti ai principi di sviluppo durevole enunciati nella Carta e attuatori di una strategia coerente con detti principi".