I redditi delle famiglie italiane "slittano" pericolosamente verso il basso. Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani commentano con preoccupazione i dati dell'Istat sul «Reddito disponibile delle famiglie nelle Regioni» nel periodo 2006-2009, che registrano per la prima volta una flessione dal 1995, un calo del 2.7% del reddito disponibile. 

«Arriva purtroppo la conferma di una percezione ampiamente diffusa tra le famiglie italiane - afferma il presidente delle Acli, Andrea Olivero - la percezione di una progressiva erosione dei redditi disponibili a fronte di una contemporanea contrazione dei servizi pubblici. Una diminuzione delle risorse, tra l'altro, non equamente distribuita, ma che allarga la forbice tra famiglie ricche e famiglie povere».  

Per Olivero il dato è «preoccupante anche dal punto di vista simbolico, perché rappresenta la conferma per le famiglie di uno slittamento verso il basso, che può incidere negativamente sul futuro, ingenerando un processo pericoloso di sfiducia e di rassegnazione».  

«Bisogna intervenire urgentemente per sostenere le famiglie» avverte Olivero. «E' necessario operare per redistribuire maggiormente il reddito, anche attraverso la riforma fiscale. Serve un piano di rilancio dell'economia che abbia al centro non solo le imprese, ma le famiglie, oggi schiacciate, che possono invece rappresentare il motore della ripresa. Scommettere sulle famiglie segnerebbe un passaggio culturale strategico, nella direzione di una crescita non solo economica, ma relazionale e sociale». 

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