Cosa fa Legambiente con i contributi dei soci, i finanziamenti ministeriali, i fondi dei progetti europei e i budget messi a disposizione dalle aziende con cui collabora?

La risposta a queste domande si trova nel bilancio sociale, un resoconto di tutte le attività dell'associazione frutto di un percorso di rendicontazione sociale che Legambiente ha intrapreso da alcuni anni, e che ha già prodotto nel 2003 Verso il bilancio sociale e nel 2006 il Primo bilancio sociale. Il bilancio sociale 2009 oltre a raccontare un anno di attività intensa fatta di battaglie come quella contro il ritorno nucleare, di campagne d'informazione come quella di prevenzione del rischio idrogeologico e denunce contro tutte le aggressioni all'ambiente, rivela anche la complessità dell'agire di Legambiente presentandone gli scopi, gli strumenti, i metodi di lavoro, i punti di forza e gli obiettivi di miglioramento per i prossimi anni.

Il 2009 ha coinciso con i 30 anni dell'associazione e per questo il bilancio è stata anche l'occasione per ricostruire e condividere tutto quello che Legambiente ha voluto e saputo svolgere nella storia ambientale, sociale e politica del Paese.

"Se si vuole cambiare il mondo - dichiara la direttrice generale Rossella Muroni - è necessario iniziare da casa propria. Per questo mentre chiediamo trasparenza e certezza delle regole ai privati e alla pubblica amministrazione, non possiamo che mettere in atto un profondo esame di coscienza in cui la nostra associazione per prima dichiari obiettivi, ideali, strumenti, azioni, limiti e potenzialità".

Legambiente crede, infatti, che l'estensione della pratica del bilancio sociale al settore no profit sia uno dei meccanismi virtuosi innescati dal rapporto tra associazionismo e aziende.

"In questi anni di collaborazione con il mondo dei privati - prosegue Muroni - riteniamo di aver in qualche modo contaminato il management aziendale e contribuito a far crescere nelle imprese una sensibilità ambientale che vede nella green economy il punto di arrivo di un processo evolutivo ancora in atto e ancora molto lungo. Allo stesso tempo le aziende ci hanno trasmesso l'idea di dover dichiarare e dimostrare quanto si sta facendo, come si utilizzano le risorse economiche, come sono regolati i contratti di lavoro interni, quali sono gli strumenti messi in campo e con quale criterio. Un approccio nuovo per il terzo settore che sino a pochi anni fa, in cambio di precarietà e volontariato, credeva di dover cambiare il mondo senza rispondere a nessuno (se non ai propri soci) del proprio operato".

L'approccio alla rendicontazione sociale utilizzato per il bilancio 2009 individua obiettivi strategici, che coprono in modo trasversale tutte le tematiche e gli ambiti d'intervento associativi, e strumenti associativi che consentono di raggiungere risultati concreti per implementare le strategie e perseguire la propria missione.

"La stesura di un bilancio sociale - ha concluso la direttrice di Legambiente - è un passaggio culturale e politico importante che riconosce la forza e il ruolo acquisito in questi anni dall'associazione nella società italiana. Ci rende tutti più responsabili e ci spinge sempre più a raccontarci, farci conoscere, insomma ad aprire la porta di casa a chiunque sia interessato a sapere chi siamo".

Per la realizzazione del bilancio sociale 2009 è stata coinvolta B2 Axioma, in qualità di consulente esterno, una società di consulenza in Reputation management con competenze in Responsabilità Sociale d'Impresa. Sono stati seguiti i principi di alcuni documenti di riferimento nel settore tra cui le Linee Guida per il Bilancio Sociale, redatto dall'agenzia per le ONLUS e Altis.

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