Di Nancy Roman, Direttore Public Policy, Comunicazione e Relazioni con il Settore Privato del WFP.

"Un miliardo per un miliardo" è una campagna che si fonda su una semplice idea: ogni piccolo gesto individuale può, collettivamente, fare la differenza.
L'anno scorso il WFP ha lanciato un'iniziativa online, con l'obiettivo di coinvolgere il miliardo di persone che si connettono alla rete. Obiettivo: aiutare il miliardo di persone affamate nel mondo. L'idea è che, nel corso del tempo, quel miliardo di individui online potrebbe rappresentare un fattore chiave nella lotta contro la fame ancor più dei governi che lo rappresentano. 
L'unione degli individui ha portato all'abolizione della schiavitù, alla conquista del voto per le donne, al crollo del Muro di Berlino. La rivoluzione del Web 2.0 sta creando le basi affinché l'azione dei cittadini sia ancora più incisiva. Ogni giorno verifichiamo questo potere crescente che si manifesta nelle diverse  piattaforme virtuali come  quella di Change.org

Uno dei miei esempi preferiti per dimostrare il potere di questo movimento è la storia di Aditya, un bambino indiano di otto anni, a cui il nonno ha raccontato della campagna "Un miliardo per un miliardo". Aditya è rimasto molto colpito dal fatto che milioni di bambini muoiono di fame e ha chiesto al nonno di aiutarlo a mettere da parte una quota della sua paghetta mensile. Con questo semplice atto, Aditya è riuscito a sfamare ogni mese venti bambini, a partire dallo scorso aprile.  
Se tutti noi facciamo qualcosa, anche un piccolo gesto, insieme possiamo ottenere molto.

Bastano 20 centesimi di euro per sfamare, per un giorno, un bambino a scuola. Per questo stiamo creando su www.wefeedback.org/it  una comunità virtuale che, con piccole donazioni a partire da 20 centesimi di euro, aiuti a risolvere il problema della fame. Ciascuno può calcolare quanti bambini sfamerebbe al costo del proprio cibo preferito, poi dovrà restituire ("feed it back") tale importo con una donazione e invitare amici o familiari a fare altrettanto.

Si tratta di una piccola azione potenzialmente dal forte impatto. Garantire cibo nutriente ai bambini, a scuola, significa investire nelle generazioni future. I pasti incoraggiano i genitori a mandare i propri figli a scuola e aiuta i piccoli studenti a concentrarsi nello studio.

Ma "Un miliardo per un miliardo" non riguarda solo il sostegno finanziario. E' un appello al miliardo di internauti ad attivare la propria rete di relazioni, di amici e di parenti, sollecitandoli a un impegno collettivo contro la fame e alla compresione di quanto la mancanza di cibo possa compromettere la salute, l'istruzione  e la stessa esistenza mentre sappiamo che il disporre della giusta alimentazione è elemento fondamentale di una vita piena. Chiunque, dallo studente, al giornalista, al manager, all'insegnante, al semplice cittadino, può aiutare in questa opera di sensibilizzazione.

Già ora, il movimento"del Miliardo" produce effetti. Centinaia di migliaia di persone su Facebook, Twitter o sui blog hanno dato visibilità al miliardo di affamati. Grazie al gioco online Freerice, che ha avuto un enorme successo, si sono donati pasti a 4 milioni di persone. Insieme abbiamo risposto al terremoto di Haiti con piccole donazioni che, complessivamente, hanno fornito ai bambini 12 milioni di pasti. La lista potrebbe proseguire.

La fame nel  mondo è sempre stata, fin da quando ero bambina, negli anni Sessanta, un tema tra i più rilevanti. Ma ora siamo giunti ad uno snodo cruciale. La popolazione mondiale si avvia a contare 9 miliardi di individui a metá del secolo e gran parte  dei nuovi nati vivrà in paesi dove il cibo manca, in particolare il cibo con i necessari requisiti nutrizionali. Se così fosse, rischiamo di perdere la prossima generazione.
Dipenderà da noi far cambiare le cose. E bisogna agire ora. Entra anche tu a far parte di quel miliardo di individui online che si battono per garantire il cibo al miliardo affamati.

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