Ottimizzare le scarse risorse per il sociale, potenziando il "metodo di coordinamento aperto", strumento promosso dall'Unione europea che valorizza il coinvolgimento attivo degli attori locali. Questo il senso del Convegno svoltosi oggi ad Ancona, alla Loggia dei Mercanti, a conclusione del progetto europeo Open attuato dalla Regione Marche. "Un metodo che deve fare scuola restando ?aperto' per essere efficace e dare risposte - ha detto l'assessore regionale alle Politiche sociali e alla Famiglia, Luca Marconi, in apertura - Il progetto è stato avviato prima della crisi e oggi rappresenta una sfida, il miglior metodo per impiegare le risorse esigue a disposizione, anche in vista del federalismo fiscale, e mantenere alto e qualificato il livello dei nostri servizi sociali. Un metodo che inquadra i problemi, pianifica le politiche sociali, analizza i bisogni delle persone ?umanizzando' le risposte da dare con gli strumenti operativi e le procedure necessarie. In un confronto aperto a livello nazionale ed europeo. Il metodo di coordinamento aperto è inoltre prezioso - ha concluso l'assessore - nel permettere l'integrazione tra il servizio sanitario e le politiche sociali (come previsto dalla legge 28 del 2010): favorisce l'individuazione delle problematiche offrendo le risposte più idonee ad esigenze diverse".
Il progetto Open, co-finanziato dal programma europeo Progress e realizzato in collaborazione con Svim, la società di sviluppo della Regione, e in partnership con istituzioni di Germania, Gran Bretagna e Spagna, ha potenziato il dialogo già di fatto praticato con gli attori sociali del territorio, come sottolineato da Paolo Mannucci, dirigente del Servizio Politiche sociali della Regione Marche: in due anni di attività, sono stati organizzati seminari per cittadini e operatori ed incontri con i decisori politici, e sono state messe in rete le esperienze tra Paesi, per affrontare in modo efficace situazioni di disagio sociale che colpiscono soggetti svantaggiati. I rappresentanti delle istituzioni partner di progetto (tra cui Mary Dunleavy del Centro di sviluppo regionale del West Midlands - Gran Bretagna, Winfried Lütkemeier del Ministero Affari Sociali della Sassonia - Germania, Pilar Machìn, dell'Istituto Aragonese di Servizi sociali - Spagna) hanno messo in luce il ruolo crescente delle comunità locali nel quadro di una drammatica riduzione di risorse e di personale addetto, e l'importanza di avere a disposizione indicatori comuni per valutare i progressi ottenuti e condividere buone prassi.
Tra queste, il caso del Nishkam Centre di Birmingham, centro civico per l'integrazione delle minoranze descvritto da Dalvinder Panesar, policy officer del Consiglio del West Midlands.
Sono intervenuti, inoltre, Cristina Berliri del Ministero del Lavoro e Politiche sociali, Filippo Strati del Network europeo di esperti indipendenti sull'inclusione sociale, e Volker Köhn del Ministero Affari sociali della Sassonia - Germania. In chiusura la rappresentazione teatrale "In Ancona? frammenti di diversità", dove giovani attori hanno messo in scena l'incontro di linguaggi e culture diverse.