L'idrogeno ad un esame importante, quello della strada. Non si tratta di capire se funziona, ma quanto è competitivo. E così sono in arrivo, in Europa e non
solo, autobus e mezzi pubblici di trasporto non inquinanti grazie all'idrogeno. Questo l'obiettivo della Commissione Ue che ieri ha presentato una serie di progetti che consentiranno,
nei prossimi tre anni, di mettere in circolazione circa 200 autobus ad
emissione zero.
I progetti prevedono un investimento di circa 105 milioni da parte del settore pubblico e privato a cui l'esecutivo europeo concorrerà con 48 milioni di euro. Un primo piano consentirà di mettere in servizio una cinquantina di pullman a idrogeno - di cui 14 solo a Berlino - in Europa, ma anche in Asia e Australia. Sono previsti infatti interventi a Perth, in Australia, e a Pechino, oltre che a Reykjavik, a Barcellona, Londra, Lussemburgo e Madrid. Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di nuove tecnologie e di una nuova generazione di autobus più efficace e competitiva.
Per Mantova e Francoforte, invece, un apposito intervento consentirà di mettere in funzione otto vetture da turismo alimentate a pile. Infine, 158 piccoli veicoli - furgoncini, minibus ma anche scooter - a idrogeno saranno utilizzati in Italia, Francia, Germania e Spagna. Questi piccoli veicoli, sottolinea la Commissione, rappresentano un mercato di milioni di unità e
possono costituire un mezzo importante per consentire all'idrogeno di fare il suo ingresso in modo massiccio.
Il lancio dei tre nuovi progetti segue il successo ottenuto da "Cute", acronimo di Clean urban transport for Europe (trasporti urbani puliti per l'Europa) che ha già permesso di sperimentare in Europa 27 autobus a idrogeno. I pullman, usati in nove città, hanno percorso più di un milione di chilometri trasportando quattro milioni di passeggeri, senza causare alcun incidente, osserva la Commissione. Grazie a "Cute" sono state costruite anche nove apposite stazioni di servizio e sono state utilizzate complessivamente 192 tonnellate di idrogeno di cui 100 prodotte da fonti rinnovabili.
«Questo progetto - ha dichiarato il commissario Ue all'energia Andris Piebalgs - segna una tappa importante nella storia delle tecnologie destinate a un trasporto pulito e apre la strada a nuovi sistemi sostenibili. Ora non si tratta più di sapere se questa tecnologia funziona, ma quando potrà diventare competitiva».