Le Città, sempre più sole a gestire i temi dell'integrazione e dell'intercultura, si autorganizzano e chiedono al Governo e al Parlamento un aggiornamento del quadro normativo, che riconosca la cittadinanza come valore.

Sarà la Casa del Quartiere di via Morgari 14, al centro del quartiere di San Salvario, a ospitare il Forum delle Città interculturali il 27 e il 28 gennaio prossimi. A Torino si incontreranno le città italiane più impegnate sul fronte dell'integrazione che hanno fatto rete per scambiarsi esperienze e affrontare insieme i problemi comuni.

Il Network delle città interculturali raggruppa le amministrazioni comunali italiane più impegnate nella promozione di progetti di integrazione culturale. Sono Città che investono risorse proprie non potendo contare, su questi temi, su dotazioni di bilancio nazionali. "Da parte del Governo nazionale - spiega Ilda Curti, assessore alle Politiche per l'Integrazione della Città di Torino - non viene riconosciuto il lavoro delle comunità locali, né queste vengono convocate per attività di coordinamento. Ecco quindi perché hanno deciso di autorganizzarsi".

La rete è coordinata dalla Città di Reggio Emilia e raggruppa una decina di amministrazioni: Genova, Torino, Campi Bisenzio, Lodi, Savignano sul Rubicone, Pompei, Fermo, Senigallia, Reggio Emilia, Bari.

Il Network si incontrerà per la prima volta con la Rete italiana delle città educative, più "antica" e consolidata, per costruire un percorso comune sul tema dell'educazione interculturale. La Rete fa parte dell'Associazione internazionale città educative (Aice) che riunisce governi locali, senza fini di lucro, costituita come struttura permanente di collaborazione fra Città che si sono impegnate a rispettare i principi previsti dalla Carta delle Città Educative (Barcellona 1991). In allegato una scheda specifica sull'Aice.

L'incontro produrrà un documento con il quale le due reti di città chiederanno al Governo e al Parlamento di affrontare i nodi del problema e costruire strumenti legislativi e finanziari nuovi, partendo dall'assunto che oggi si deve affrontare il tema a partire dai diritti e doveri di cittadinanza, non limitandosi all'accoglienza e gestione dei flussi.

"Serve un cambio del quadro legislativo - sottolinea Ilda Curti - in modo che diventi meno obsoleto e prenda atto che la società multietnica c'è già. Bisogna uscire dal furore ideologico e affrontare i problemi così come si presentano. Questo le città già lo fanno".

L'incontro di Torino offre dunque uno spaccato importante di come le amministrazioni comunali sappiano costruire opportunità di integrazione e nuove idee, che arricchiscono tutta la comunità cittadina. La seduta plenaria è aperta anche alle città non aderenti e i gruppi di lavoro previsti analizzeranno, nello specifico, tre macroaree di questioni di grande attualità: Apprendimento della lingua italiana, tema di pressante urgenza a seguito della nuova normativa che indica la necessità di superare un esame linguistico per ottenere il permesso di soggiorno; Mediazione dei conflitti, per meglio gestire la complessità generata dalla contemporanea presenza di religioni, lingue, modalità di vita diversi in un tessuto già di per sé complesso come quello italiano; Seconde Generazioni, ovvero i giovani stranieri che sono nati e cresciuti in Italia e, al compimento del 18mo anno di età, devono chiedere il permesso di soggiorno per restare in Italia, nonostante ormai siano di cultura italiana avendo perso gran parte dei legami che li univano con il loro Paese d'origine.

PROGRAMMA
Giovedì 27 gennaio:
ore 15.00 - 18.00 incontro del Network delle Città Interculturali

Venerdì 28 gennaio:
ore 9.30 saluti istituzionali
ore 9.45 presentazione esperienze:
- Presentazione sintesi attività Gruppi di Lavoro del Network su
o Apprendimento della lingua italiana
o Mediazione dei conflitti
o Seconde Generazioni
- Presentazione esperienze delle Città sul tema "Comunicare l'integrazione"
- Presentazione Progetti delle Città a sostegno dei processi di integrazione
ore 12.30 break
ore 13.30 prosecuzione presentazioni
ore 15.00 Conclusioni e presentazione Documento sottoscritto dalle Città
ore 15.30 - 17.30 incontro Rete Italiana delle Città Educative (AICE)

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