Visto il protrarsi della situazione di grave instabilità in Costa d'Avorio, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime apprezzamento per l'atteggiamento costruttivo e di cooperazione dimostrato dai paesi vicini nei confronti dei rifugiati. La Guinea e la Liberia hanno dichiarato ufficialmente che gli ivoriani in fuga verranno riconosciuti rifugiati "prima facie". Intanto in Europa molti paesi hanno sospeso i rimpatri, anche nei casi in cui le richieste di asilo erano state respinte.
Venerdì mattina l'UNHCR ha espresso la sua posizione sull'argomento a tutti i governi del mondo, esortandoli a seguire questo esempio e interrompere tutti i rimpatri in Costa d'Avorio finché non sarà migliorata la situazione di sicurezza e non vi sia una maggiore tutela dei diritti umani.
Dallo scorso 28 novembre, data in cui si sono svolte le elezioni, si sono verificati numerosi incidenti e gravi violazioni dei diritti umani, anche contro donne, minori e sfollati. Rapimenti, esecuzioni e atti di violenza sessuale sono stati registrati ad Abidjan e in altre zone.
Attualmente nelle regioni occidentali del paese ci sono ancora circa 18mila sfollati interni e in Liberia si contano circa 30mila rifugiati, mentre in Guinea finora ne sono stati registrati 340. Il numero di arrivi in Ghana, Mali e Burkina Faso è nettamente inferiore e non giustifica alcun intervento d'emergenza da parte dell'UNHCR.