Nairobi/Roma, 20 gennaio 2011 - Il campo rifugiati "Ifo II" doveva esser il punto di accoglienzaper migliaia di persone in fuga dalla Somalia dove imperversano guerrae siccità. Invece, due mesi dopo la data prevista per ricollocare i rifugiati(2 novembre), il campo Ifo II è ancora vuoto mentre migliaia di rifugiativivono in condizioni umanitarie spaventose  nei dintorni del già sovraffollatocampo di Dagahaley a Dadaab.

Nelle sole prime due settimane di gennaio, circa 6mila rifugiati hannocompiuto il pericoloso viaggio dalla Somalia a Dadaab.
Invece di trovarel'assistenza e la protezione necessarie, a causa dei negoziati che ritardanol'apertura del nuovo campo, vengono lasciati fuori, in condizioni inaccettabilie indegne.


"Non sono rispettati i minimi standard umanitari internazionali
-dichiara Elena Estrada, operatrice umanitaria di Medici Senza Frontiere(MSF) -  i rifugiati hanno scarso accesso ad acqua, cibo, riparie beni di prima necessità. Non sono presenti latrine, pertanto,  perqueste persone già martoriate da anni di guerra, aumenta il rischio didiffusione delle malattie attraverso le feci".


A novembre, MSF aveva già espresso preoccupazione per la situazione deirifugiati negli accampamenti spontanei sorti fuori da Dagahaley, dove iripari temporanei e i depositi di cibo sono stati distrutti dalle fortipiogge, peggiorando ulteriormente le già squallide condizioni di vita edi salute dei rifugiati.


Un altro problema per i rifugiati è quello dell'insicurezza. La maggiorparte dei nuovi arrivati sono bambini, donne e anziani. Vivere fuoridai campi significa essere esposti a ulteriori violenze e avere poca onessuna protezione.


Le agenzie umanitarie stanno aspettando di ricollocare a Ifo II i rifugiatiper sistemarli in un'area con accesso all'acqua potabile, in condizionidi sicurezza e con servizi igienico-sanitari e scuole. Un'equipe medicadi MSF è in stand-by da fine ottobre per assistere i pazienti in una strutturasanitaria temporanea, mentre si sta costruendo un ospedale con 45 posti-letto.


Creati nel 1991, i campi di Dadaab dovevano ospitare 90mila rifugiati.Nel 2008 i tre campi sono stati dichiarati pieni e inadeguati per accoglierealtri rifugiati. A Dadaab  attualmente sono presenti più di 308milarifugiati . Dopo le trattative con la comunità locale, i leaders eletti,l'amministrazione provinciale e i membri del Parlamento, nel dicembre2009, l'UNHCR ha ampliato l'Ifo camp per accogliere 80mila rifugiati.A luglio 2010, MSF si è impegnata a garantire assistenza sanitaria a IfoII. MSF nonostante l'impegno e lo stanziamento di risorse, non ha ancorapotuto assistere i rifugiati, dal momento che il campo Ifo II non è ancoraoperativo.
MSF chiede urgentemente alle parti coinvolte nei negoziati di autorizzarel'immediata ricollocazione dei rifugiati dal Dagahaley camp di Dadaabal campo Ifo II.


MSF, che assiste la popolazione somala dal 1992, ha cominciato a lavorarenel campo di   Dagahaley  nel marzo 2009, fornendo assistenzamedica, chirurgia e servizi di ostetricia, in un ospedale con 110 posti-letto. Le quattro strutture sanitarie garantiscono assistenza pre-natale,vaccinazioni e assistenza psicologica con una media di 10mila pazientivisitati ogni mese.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitariaindipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel perla Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre,catastrofi ed epidemie.
www.medicisenzafrontiere.it  


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