Diffondere le buone prassi adottate dai Comuni e dalla Province italiane per ridurre gli incidenti sulle strade. Avviare un programma di sostegno per tutte le amministrazioni, indicando possibili schemi e modelli di riferimento per politiche di riduzione dell'incidentalità.
Collaborare con il ministero delle Infrastrutture per fornire i dati del fenomeno nelle aree urbane. Sono queste le linee d'azione prioritarie dell'Osservatorio sulla sicurezza stradale, che oggi si è riunito nella sede dell'Anci alla presenza, fra gli altri, del segretario generale dell'Associazione Angelo Rughetti, del delegato Anci per la Mobilità Guido Castelli, del segretario generale di Cittalia Pierciro Galeone, del responsabile dell'Area Infrastrutture e Sicurezza dell'Anci Antonio Ragonesi e del vice direttore dell'Upi Claudia Giovannini.
L'osservatorio, istituito nel febbraio scorso per favorire il coordinamento dell'azione dei Comuni e delle Province sui temi della sicurezza stradale, "non è uno dei tanti presidi per la sicurezza stradale - spiega Castelli - ma il luogo in cui le Province e i Comuni elaborano ufficialmente le proprie strategie rispetto agli obiettivi di contenimento dell'incidentalità stradale che provengono dall'Unione europea".
Se infatti l'Ue ha imposto il dimezzamento dei morti sulle strade nel decennio 2000-2010, lo stesso obiettivo è stato riproposto per il 2010-2020: "Per questo motivo abbiamo analizzato - nella riunione di oggi - gli elementi di massima per un piano di attività che nel decennio ci porti al raggiungimento di questi obiettivi".
Tra questi, appunto, "un documento che diffonda le buone pratiche che già Comuni e province stanno mettendo in atto, l'organizzazione di un'attività di sostegno e suggerimento per tutte le amministrazioni, la collaborazione con il ministero delle Infrastrutture". (mv)