«Grande soddisfazione per la decisione della Consulta»: sono le parole di Alfredo Cucciniello, responsabile del dipartimento Pace e stili di vita delle Acli, a proposito dell'ammissibilità al referendum di due su quattro quesiti sull'acqua.

In particolare due dei tre quesiti proposti dalla campagna "L'acqua non si vende", alla quale aderiscono anche le Acli insieme a numerose associazioni, sono stati considerati ammissibili.
Nella stessa giornata, il 12 gennaio, la Corte costituzionale ha dato parere favorevole anche per i quesiti sul nucleare e per quello relativo alla legge sul legittimo impedimento.

«Senza acqua non c'è vita - ha ricordato Cucciniello - ciò basta per escludere le risorse idriche dalla sfera di un commercio senza regole. L'Italia deve riconoscere l'acqua fonte della vita e diritto umano fondamentale e universale, irrinunciabile e inalienabile, come già detto da Benedetto XVI nella Caritas in Veritate».

«Bisogna lottare - ha proseguito Cucciniello - contro l'idea che tutto, per assumere valore, debba passare attraverso scambi monetari. Tanto più questo vale per l'acqua. Una società che confonde ad arte i beni con le merci, è una società che fa prevalere l'egoismo a scapito dei legami sociali, della solidarietà e della responsabilità collettiva».

Votando "sì" al referendum, sarà dunque possibile abrogare l'articolo 23 del decreto legge 112/2008 che prevede la privatizzazione della gestione dei servizi idrici e il primo comma dell'art. 154 del decreto legislativo 152/2006 per cui la tariffa dell'acqua può essere stabilita anche in base al capitale investito e non solo rispetto al servizio fornito e alla qualità della risorsa idrica.

Negli ultimi mesi un milione 400 mila cittadini hanno firmato a favore dei referendum, ora si attendono le votazioni: «Spero - ha detto Cucciniello - che si voti nello stesso giorno delle elezioni amministrative perché in quel caso il quorum si raggiunge di sicuro. Sono convinto che la maggior parte dei cittadini voterebbero infatti "sì" all'acqua pubblica. Una votazione invece che due farebbe anche risparmiare il Paese e vista la situazione generale non sarebbe male».

A meno che non ci arrivi alle elezioni politiche anticipate, che sposterebbero il referendum al 2112, la consultazione popolare per confermare l'acqua pubblica dovrà avvenire tra il 15 aprile e il 15 giugno 2011.

Fino al 16 gennaio proseguirà invece la raccolta fondi a sostegno della Campagna referendaria che si concluderà con una grande giornata di mobilitazione in tutte le piazze d'Italia

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