"In un settore nel quale i livelli di tutela dei cittadini sono pressoché nulli, il via libera della Corte Costituzionale a due referendum sull'acqua pone le premesse per impedire il passaggio della gestione del servizio da monopoli di tipo pubblico a quelli privati, anche se rimane l'amaro in bocca per l'inammissibilità del quesito che avrebbe consentito di escludere l'acqua dai servizi pubblici di rilevanza economica".
Nelle parole del vicesegretario generale Antonio Gaudioso, la posizione di Cittadinanzattiva in merito alle decisioni della Consulta su un bene pubblico e un servizio universale qual è l'acqua.
"In merito al secondo quesito referendario" continua Gaudioso "l'escalation senza freni delle tariffe dell'acqua registrata negli ultimi anni a fronte di gravi arretratezze sul versante degli investimenti giustifica ampiamente la richiesta di svincolare le tariffe all'adeguatezza della remunerazione del capitale investito. Infatti, contrariamente alle promesse ventilate in favore della privatizzazione delle acque pubbliche, in tutti i casi si è assistito, dopo alcuni mesi dell'introduzione della gestione privata, ad un aumento dei prezzi e delle tariffe. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con la figuraccia seguita al recente stop da parte dell'Unione Europea alle deroghe per i livelli di potabilità delle acque potabili in molte regioni italiane".